Elezioni comunali Martina 2022: comizio politico sulla città

MARTINA FRANCA – Il comizio elettorale a Martina Franca in vista delle elezioni comunali del 2022 ha visto la partecipazione di diverse personalità politiche alcune delle quali anche famose. Ecco la carrellata di dichiarazioni raccolte.

Elezioni comunali Martina, le dichiarazioni

In apertura ha parlato Giuseppe Cervellera (Insieme): “Abbiamo governato per 10 anni, garantendo continuità amministrativa. Abbiamo raccolto una città dove non funzionava nulla e le abbiamo dato dignità, passando dalle chiacchiere ai fatti. Dobbiamo fare una campagna elettorale propositiva e senza offendere nessuno, non come hanno fatto altri nei nostri confronti. Ringrazio chi è sempre stato al nostro fianco, chi ha abbracciato da poco il nostro progetto e chi ha creduto nella candidatura di Palmisano”.

Vincenzo Angelini (Città Nuova): “Noi non siamo una lista dell’ultimo miglio, noi nasciamo 10 anni fa dall’intuizione di quattro amici che crearono un’associazione visionaria che è arrivata fino ad oggi. Le nostre proposte riprendono quella visione smart e il nostro impegno non si esaurisce il 12 giugno ma bensì inizia in quel giorno. Abbiamo chiesto più attenzione per le attività economiche e per la loro promozione, abbiamo chiesto un assessorato al centro storico per dare loro più servizi e aumentare non la sicurezza dello stesso ma la percezione di sicurezza, anche con un presidio di polizia municipale. Abbiamo chiesto anche la promozione di manifestazioni che durino più giorni e non solo poche ore, in modo da aumentare l’attività di tutto l’indotto collegato alle stesse”.

Agostino Convertino (Gianfranco Palmisano sindaco): “Sono qui per rimarcare una differenza fra noi e gli altri. I nostri avversari non stanno parlando di programmi, stanno semplicemente addormentando col cloroformio e in maniera deprimente il dibattito politico coi soliti slogan mentre noi siamo al lavoro in maniera compatta e con tanta qualità al servizio dei cittadini. Dobbiamo sfruttare la forza dei tanti giovani presenti nella nostra coalizione e di un candidato sindaco che ha 35 anni ed è da 10 anni in politica, quindi sa cosa fare sin dal primo giorno di insediamento”.

Bruno Maggi (Visione Comune) ha rimarcato in apertura il fatto che la propria lista civica sia alla seconda avventura elettorale, dopo quella del 2017. Dopo aver chiamato al proprio fianco il sindaco uscente Franco Ancona, Maggi ha dichiarato: “Grazie a lui (Ancona, nda) Martina ha conosciuto il patto generazionale. Il nostro percorso non è a 5 anni ma a 10, guardiamo al futuro e per farlo è importante portare avanti tre valori fondamentali: coerenza, etica e serietà. Quanto scriviamo è quanto portiamo avanti e siamo sempre gli stessi, dall’inizio alla fine. Il nostro è un rinnovamento sano, serio e che nasce dalla formazione politica”.

Convertini e Pentassuglia

Nunzia Convertini (PD): “Martina Franca è bella e mi sono stancata dello svilimento di questa comunità portato avanti da qualcuno per fini elettorali. I martinesi sono gente onesta e coraggiosa e questa coalizione tutelerà le bellezze e le eccellenze di questo territorio, rigenerando inoltre la propria azione politica. La destra invece alimenta con gli strilloni la paura e il populismo sui soliti temi: urbanistica, stadio Tursi, mercato e quant’altro. Noi faremo le scelte migliori per questa città e mi dispiace per loro: non ci si candida per urlare, insultare e generare paure ma per definire chiaramente proposte e progetti per il futuro. Uniamo imprese e lavoratori, siamo contro un sistema di lettere anonime che ingessa i procedimenti e crea danno alle aziende. Non siamo contro le manifestazioni e la musica nel centro storico, siamo contro l’inciviltà a danno dei residenti e contro l’inciviltà di chi non paga la Tari e butta l’immondizia per strada”.

Donato Pentassuglia inoltre non ha perso occasione per fare un preciso intervento: “Non cadiamo nella trappola di chi offende il nostro lavoro e le nostre origini, non rispondiamo con le chiacchiere e il populismo a chi nasconde la bandiera della Padania. Siamo orgogliosamente martinesi, sia se abitiamo in città sia se abitiamo nell’agro. Sono offeso da chi dice che oggi questa città è morta e senza turismo, è una vergogna soprattutto se paragonato al nulla del passato. Dicono che questa città è senza servizi ma senza il nostro impegno a San Paolo non sarebbero arrivati acqua e metano, non avremmo aree gioco per i bambini, non avremmo tante delibere già approvate, non avremmo la Martina-Alberobello, non avremmo la rotatoria sulla Martina-Locorotondo. Abbiamo fatto errori e abbiamo avuto ritardi su zona industriale, PUG e qualche contrada e di questo ci scusiamo, le persone serie sanno riconoscere i propri errori. Palmisano non è un ‘pacco’, è il risultato di quel patto generazionale partito 10 anni fa”. Queste le sue parole.

Palmisano chiude il comizio

In chiusura di comizio è arrivato l’intervento di Gianfranco Palmisano, che ha aperto riprendendo il discorso sul patto generazionale: “Nel 2012 Franco Ancona disse che il nostro cambio generazionale avrebbe coinvolto anche l’altra parte. Franco sei stato profetico: quando il centrosinistra ha trovato la quadra su di me, la destra ha creato subito il mio alter-ego. Dicono che vogliono sbatterci fuori dal palazzo ma non sento né programmi né argomentazioni, dicono che abbiamo la fissa dei parcheggi e che non servono ma io faccio sempre fatica a posteggiare, dicono che i giovani scappano da Martina ma io vedo gente che è tornata e che fa south working e per fare questo servono spazi e reti informatiche all’altezza. Sento dire che la città è morta e il danno non lo fanno a noi ma lo fanno al tessuto produttivo della città, quindi chiedo a Mauro (Bello) di andare sul sito di Pugliapromozione a vedere i dati su turismo e ricaduta economica. Ogni tanto dovremmo fermarci e guardare indietro, a quella Martina che nel 2012 aveva un buco di 3 milioni di euro di Tributi Italia, che aveva un buco in via Leone XIII ora sostituito da un parco e da un sistema di raccolta delle acque, che aveva palestre scolastiche inagibili. Chi ha fatto questi disastri è ancora lì, nelle liste e nelle retrovie del centrodestra, spesso in compagnia dei familiari. Il nostro programma è ancora aperto e tale rimarrà fino al giorno prima dell’approvazione degli indirizzi di governo. Ascolteremo le proposte di tutti”.

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