Carcere di Taranto: Sappe lancia l’allarme Covid

Ancora una volta il Sappe, sindacato della Polizia Penitenziaria lancia l’allarme su Taranto. Questa volta si tratta del gravissimo rischio Covid che corrono gli occupanti e i lavoratori. La sigla sindacale ha diffuso un comunicato allarmante che mette in guardia tutti.

Sappe: A Taranto grande rischio

“Lo stiamo dicendo da mesi che sul carcere di Taranto bisogna correre ai ripari prima che accada qualcosa di drammatico”. Così commenta Federico Pilagatti la vicenda “Gli episodi di violenza (ormai diventati molto frequenti) sono iniziati il giorno 2 gennaio con quattro detenuti risultati positivi al Covid che sono stati prontamente isolati, ma questa è stata la scintilla che ha fatto scoppiare i primi episodi di violenza con gli altri detenuti della sezione che, dopo essere stati messi in quarantena hanno inscenato una protesta molto accesa- dice il dirigente del Sindacato autonomo polizia penitenziaria- protesta che è proseguita nella mattinata del 3 gennaio sempre nello stesso reparto e con alcuni detenuti che senza alcuna valida motivazione hanno sfondato con alcune brande fatte uscire dalle stanze, alcuni vetri blindati di un cancello di sbarramento che, divide dall’ingresso in altri reparti.”

I rischi della struttura

“Anche in questo caso la pazienza e la professionalità del comandante e dei poliziotti di Taranto che non hanno risposto alle provocazioni, ha fatto si che si ristabilisse la calma. Sempre nella serata dello stesso giorno al momento della chiusura delle stanze, un cospicuo numero di detenuti nonostante avesse potuto avere colloqui telefonici con i propri familiari per rassicurarli sulle loro condizioni di salute, ha iniziato una nuova guerriglia riversando nel corridoio della sezione detentiva materiale di ogni genere compresa immondizia con l’intento di fare un falò. Un detenuto ha aggredito il poliziotto addetto alla sezione sottraendogli le chiavi per aprire alcune stanze che erano già chiuse. Anche in questo caso per far fronte alla situazione e considerato che i poliziotti in servizio erano pochissimi, il comandante e molti agenti richiamati da casa sono riusciti a riportare la calma ripristinando l’ordine, anche se il lavoratore aggredito ha fatto ricorso alle cure del locale pronto soccorso.”

Sollecito ai vertici dell’Asl Taranto

“Il provveditore regionale dottor Martone cosa aspetta ad intervenire? Si rende conto che in queste condizioni è quasi impossibile garantire la sicurezza considerato che in questo momento il carcere di Taranto ospita il doppio dei detenuti, con i poliziotti (già in carenza di organico) decimati da malattia e da Covid? Bisogna procedere ad un immediato sfollamento di almeno 200 dei detenuti facinorosi che stanno cercando in tutti i modi di creare problemi al penitenziario del capoluogo jonico – continua Pilagatti – purtroppo oltre agli episodi di violenza si deve denunciare il fatto che il 4 gennaio la curva dei contagi all’interno del carcere è di nuovo in salita con oltre 20 detenuti positivi al Covid in attesa di avere i risultati di altri tamponi.”

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Infine “Peraltro i nostri colleghi ci dicono che ci sarebbero molti detenuti che vorrebbero vaccinarsi ma non arrivano i vaccini. Ma è possibile una cosa simile in un momento così particolare per il carcere di Taranto? Ma i vertici dell’Asl non si rendono conto che un nuovo focolaio farebbe esplodere del tutto il penitenziario? Avevamo chiesto aiuto al Prefetto, ma fino ad oggi nessuna risposta se non una richiesta di notizie al Provveditore regionale. Se il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria aveva chiesto aiuto all’autorità di governo era proprio per commissariare il carcere di Taranto con un provvedimento di urgenza”.”

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