Taranto: Santoro parla alla Festa di San Cataldo

TARANTOMonsignor Santoro a Taranto interviene sulla situazione attuale sociale e politica della città e in occasione della celebrazione del Santo Patrono San Cataldo ricorda a tutti quale sarebbe la strada migliore per il bene della comunità.

Taranto: parla Santoro

«La parola abusata di ‘bene comune’ torni a riempirsi della sua naturale ricchezza e verità, a cominciare dalla correttezza nella campagna elettorale, perché si abbandonino i toni della delazione, perché la competizione venga fatta su realistici programmi, che i cittadini possano riconoscersi in rappresentanti che abbiano una specchiata condotta di vita, che sul serio servano questa città senza servirsene». Così è intervenuto Santoro.

Occorre far emergere il meglio

«Si diffidi dagli insulti – ha aggiunto – e si pensi ai fatti. Solo partecipando si dimostra il bene per Taranto. Non c’è altra via. Bisogna far emergere il meglio dell’anima di questa terra, infatti I tarantini hanno dato sempre il meglio di sé nei momenti di necessità». Dal Santo Patrono bisogna imparare, ha detto ancora mons. Santoro, «l’ardore della fede che riconosce la presenza viva del Signore risorto; impariamo la sua carità con i poveri e gli ammalati e la sua solidarietà con la terra e i lavoratori. In una tela del vestibolo della cattedrale è rappresentato San Cataldo mentre ridona la vita un muratore morto sul lavoro; le morti sul lavoro sono una piaga antica che tutt’ora continua ad affliggerci». L’intercessione del «nostro santo – dice in conclusione – aiuti la nostra città in un’opera di profondo rinnovamento in cui al centro ci sia la dignità della persona e la cura della casa comune. Che l’auspicata crescita economica non avvenga a scapito della sostenibilità ambientale». Queste le sue parole.

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