Ordine Avvocati Taranto: protocollo per spese straordinarie

TARANTO – Le spese straordinarie al centro del nuovo comunicato che l’Ordine degli Avvocati di Taranto ha rilasciato alla stampa per spiegare il nuovo accordo stipulato con il tribunale ionico. Ecco le parole.

Taranto: il protocollo Avvocati-Tribunale

“È stato siglato, presso l’Aula Alessandrini, il Protocollo di intesa sulle spese straordinarie sottoscritto dal Tribunale di Taranto, dall’Ordine degli Avvocati di Taranto e dalle Associazioni forensi maggiormente rappresentative nella materia del diritto delle relazioni familiari. Si tratta dell’adeguamento del precedente Protocollo, risalente al 2017, ai recentissimi sviluppi giurisprudenziali in materia di esigibilità e titolo esecutivo azionabile per le spese, il risultato di diversi incontri realizzati nel corso dell’ultimo anno, che hanno coinvolto i rappresentanti degli Uffici Giudiziari del Tribunale di Taranto, dell’Ordine degli Avvocati e delle Associazioni forensi interessate.”

I principi innovativi

“La riforma del titolo IX, capi I e II del libro primo del Codice Civile, che ha profondamente mutato la materia dei rapporti di filiazione, introduce principi innovativi che devono essere accolti e contemperati con l’esigenza di disporre di strumenti agili ed efficaci che consentano di limitare, per quanto possibile e nel preminente interesse dei figli, il delicato contenzioso riguardante l’affidamento e il mantenimento della prole, sia nata nel matrimonio che al di fuori di esso, anche attraverso l’individuazione e le modalità di rimborso delle spese che non rientrano nel contributo ordinario dei genitori al mantenimento e tuttavia sono necessarie all’armonico sviluppo psico-fisico e all’educazione dei figli.”

Elevate le controversie genitoriali

“Ed infatti, il numero sempre più elevato di controversie genitoriali che insorgono nell’ambito e/o all’esito delle procedure di separazione e di divorzio (ovvero tra genitori non coniugati), dando luogo ad un incremento esponenziale del contenzioso, consente di evidenziare con chiarezza come il tasso di conflittualità sia piuttosto elevato anche e soprattutto con riferimento agli aspetti relativi all’obbligo di mantenimento della prole, sia in relazione alla determinazione della misura del contributo al mantenimento dovuto dai genitori nei confronti dei figli minori ovvero maggiorenni non economicamente indipendenti, sia in relazione all’individuazione delle esigenze rientranti nell’ordinario contributo di mantenimento e di quelle che – invece – ne esorbitano. Se, da un lato, pare inevitabile, ove tra le parti non vi sia accordo, l’intervento del giudice, per altro verso gli operatori giuridici del settore (giudici, avvocati, ma anche mediatori familiari, operatori dei servizi sociali e socio-assistenziali) avvertono fortemente l’esigenza di limitare i motivi di conflitto che scaturiscono dall’assenza di disciplina normativa in ordine alla definizione delle categoria delle cosiddette “spese straordinarie” e di organizzare la materia sulla base degli arresti giurisprudenziali sul punto.”

La spiegazione del protocollo

“In quest’ottica molti Tribunali d’Italia hanno inteso dare vita a dei Protocolli d’intesa con i Consigli dell’Ordine degli Avvocati e con le diverse Associazioni forensi, al fine di rendere conoscibile e fruibile la disciplina applicabile nel caso concreto e fornire linee guida che tengano conto della prassi locali e delle caratteristiche ambientali del territorio per delineare concettualmente le voci di spesa non ordinarie, sebbene queste, essendo per definizione imprevedibili nel “an” e non determinabili nel “quantum” perché afferiscono ad esigenze episodiche e saltuarie e, quindi, a tutti quegli eventi imprevedibili o eccezionali non rientranti nelle consuetudini di vita dei figli, non appaiono sempre agevolmente classificabili. Chi utilizzerà il Protocolli d’intesa dovrà sempre considerare che anche la materia delle spese straordinarie deve avere come pilastro fondante il concetto di “progetto educativo” che i genitori, a prescindere dal loro status di coniugati, separati, divorziati o non coniugati, concordano tra loro per i figli in base alle inclinazioni, alle passioni, alle attitudini, all’impegno mostrato da ciascun figlio durante la crescita, e che deve permanere in caso di modifica dello stesso status, ove compatibile con le nuove condizioni economiche della coppia genitoriale.”

I principi di salvaguardia

Infine “Tutti i professionisti chiamati in causa devono ispirare il proprio comportamento a rigorosi principi di salvaguardia del nucleo familiare, anche se diviso, e si faranno garanti della tutela dell’interesse del fanciullo attraverso una costante attenzione alla specificità della condizione minorile. Ciascun professionista, quindi, svolgerà le sue funzioni seguendo il principio di responsabilità sociale.” Così i principi del foro commentano la firma.

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