Leonardo Grottaglie: FIOM contro Axist, la lettera

GROTTAGLIE – La situazione della Leonardo non è delle migliori. Questa volta la sigla sindacale FIOM se la prende con l’azienda Axist per il licenziamento collettivo di 35 lavoratori giudicato un vero e proprio suicidio industriale.

Leonardo Grottaglie, la situazione

”Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio “suicidio industriale” in un territorio ed uno stabilimento che, già in passato, ha pagato la fuoriuscita di oltre 700 lavoratori dell’indotto” – prosegue la nota -. Consideriamo inopportuna e priva di logica questa decisione da parte di Axist, poiché per sopperire alla crisi congiunturale che sta attraversando lo stabilimento di Grottaglie – infatti Leonardo continua a sostenere in tutte le sedi d’incontro un incremento dei volumi produttivi già nel prossimo anno, con una ripresa stabile delle attività nel 2024 – poteva ricorrere all’utilizzo di altri strumenti anche straordinari, che potessero garantire la salvaguardia occupazionale”.

La FIOM non ci sta

Inoltre, la Fiom ritiene “alquanto inspiegabile tale decisione poiché Axist svolge a tutti gli effetti lavorazioni indispensabili e di rilevante importanza per il ciclo produttivo delle fusoliere del 787, da ormai più di dieci anni e tra l’altro con attrezzatura di proprietà di Leonardo. All’azienda chiediamo di intervenire tempestivamente nei confronti di Axist, rispetto a quanto sancito nell’accordo Divisionale siglato il 17 Gennaio u.s. anche a salvaguardia della filiera dell’indotto. Non possiamo assistere all’interno della stessa Azienda/Divisione siti che, per far fronte ad un immediato problema, fanno ricorso all’incremento di personale esterno, mentre qui a Grottaglie si licenziano i lavoratori”.

Le responsabilità aziendali

“Un’azienda come Leonardo ha anche una “responsabilità sociale” a cui non può sottrarsi o voltarsi dall’altra parte – conclude la nota – Come Fiom, solleciteremo l’intervento delle istituzioni e metteremo in campo tutte le azioni necessarie atte a salvaguardare il futuro di tutti i lavoratori e la tenuta occupazionale di un intero territorio” concludono dalla Fiom Cgil. Sulla decisione della dittaAxist intervengono anche le Rsu Uilm di Taranto: “La comunicazione da parte della società Axist srl, operante nella filiera dell’indotto Leonardo e nella fattispecie nel sito di Grottaglie, riguardante la procedura di licenziamento collettivo per 35 lavoratori, è del tutto inspiegabile, strumentale e inaccettabile“.

Anche la UILM interviene

La Uilm Taranto chede a gran voce un incontro di carattere urgente con l’assessore regionale Sebastiano Leo. “Ricordando che il 17 gennaio scorso le organizzazioni sindacali hanno siglato con la Leonardo Spa un accordo quadro per la gestione della crisi congiunturale legata agli effetti delle normative anti covid sul traffico aereo. In sede di rinnovo della cassa integrazione ordinaria, per i lavoratori diretti, la stessa società Leonardo ha comunicato una ripresa importante del mercato prevista già a partire dal secondo semestre del 2023 per quanto riguarda i velivoli a lungo raggio e, quindi, il B787 che vincola a tutt’oggi lo stabilimento di Grottaglie alle sorti di questa mono-commessa produttiva. Diventa dirimente – conclude la sigla sindacale – da parte della Leonardo la convocazione di un incontro sindacale specifico di analisi e monitoraggio rispetto agli investimenti industriali, al mantenimento dei processi produttivi e valutazione delle relative competenze distintive, all’avanzamento dei carichi di lavoro e alla fornitura dei dati sulle attività affidate alle ditte esterne dell’indotto. Non firmeremo alcun accordo che preveda anche un solo licenziamento“.

Anche la FIM Cisl interviene

“Nel corso di un incontro di consultazione sindacale, avvenuto venerdì 13 maggio, la Axist azienda dell’appalto di Leonardo ha manifestato la volontà di non proseguire con la partnership in Leonardo, allungando di fatto l’elenco delle aziende che gettano la spugna. La Axist è un’azienda storica dell’indotto Leonardo, che presta attività di manutenzione e preparazione mandrino, prestazione nevralgica ed essenziale con un elevato know-how professionale presso il sito produttivo di Grottaglie. Purtroppo, la volontà espressa nell’incontro si è concretizzata con la decisione incomprensibile e unilaterale della Axist che, con una nota ufficiale a mezzo pec pervenuta alle organizzazioni sindacali nella mattinata di lunedì, ha comunicato la cessazione dell’attività e l’avviamento della procedura di licenziamento collettivo, che investe tutta la totalità delle 35 maestranze in forza allo stabilimento Leonardo Grottaglie”.

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“L’elemento, a nostro avviso, più sconcertante è che, a fronte di una seppur minima ripresa prevista per i mesi di settembre e ottobre, tale da garantire alcune settimane di lavoro, perviene un totale rifiuto di voler valutare percorsi alternativi. Crediamo che, alla luce delle dichiarazioni della committente Leonardo (quest’ultima nelle occasioni di confronto intravede riprese e incrementi dei volumi produttivi sin dal 2023, con un trend stabile delle produzioni nel 2024), Axist debba rivedere immediatamente le sue decisioni con la revoca dei licenziamenti, in considerazione che la stessa società Axist potrebbe utilizzare ancora strumenti di ammortizzatori, anche straordinari per traghettare l’attuale difficoltà, preservando contemporaneamente l’intero personale – affermano dalla Fim Cisl -. Tante, troppe le maestranze dell’indotto dello stabilimento grottagliese che in questi ultimi anni hanno perso il proprio posto di lavoro gettando nello sconforto centinaia di famiglie. A fronte di questa ennesima volontà di depauperamento del sito oltre che del territorio, la Fim Cisl non rimarrà inerme e contrasterà con ogni iniziativa il percorso scellerato, al fine di salvaguardare tutto il personale in questione. La committente Leonardo e le istituzioni territoriali, devono dare le dovute risposte e garanzie a tutta la filiera dell’indotto, non dissipando inutilmente professionalità consolidate nel tempo nel comparto Aeronautico”. Queste le parole rilasciate alla stampa.

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