A zite de Puzane: cosa vuol dire e chi era

Avete mai sentito l’espressione “ A zite de Puzane ”? magari l’avete sentita ma non avete idea di cosa si tratta, quindi ecco di seguito le spiegazioni per far capire cosa vuol dire e in quali casi viene usata.

A zite de Puzane: ecco chi era

L’origine di questa espressione è da ricercare ne paesino di Pulsano, un paese a circa 15 km da Taranto. Pare che una ragazza che si doveva sposare, amante di abiti appariscenti e vistosi, per il giorno del matrimonio indossò una gonna tutta a balze, gigantesca, adornata di fiocchi e pizzi, e un corpetto ricamato con lustrini.

A completare il vistoso look vi era un lungo strascico e al capo la donna aveva indossato un’acconciatura adornata di piume altissime che sembravano sfidare il cielo. Acconciata in questo modo, la sposa attraversò la via principale del paese, suscitando invidie e critiche, ma mentre stava varcando la soglia della chiesa in cui doveva essere celebrata la cerimonia, rimase all’ingresso bloccata dalla porta troppo bassa.

La porta troppo bassa impediva l’ingresso alla sposa

La scena, esilarante al solo pensiero della sposa che dovette fare di tutto per raggiungere l’altare, sembrava fosse stata organizzata apposta per non celebrare il matrimonio. Così il corteo nuziale era fermo davanti alla chiesa e i presenti erano intenti a trovare la soluzione migliore per iniziare la cerimonia. Qualcuno consigliò di prendere a picconate la porta per abbassarla e consentire alla sposa di entrare, qualcun altro invece invitò la sposa a chinarsi quanto bastava per entrare dall’ingresso. Questa idea illuminante, manco fosse stata data da Einstein, mise fine all’intoppo e finalmente la sposa entrò e si celebrò la cerimonia. Da questa assurda storia nacque l’espressione “Agghij remaste com’a zite de Puzane”, ovvero impedito a fare qualcosa per un assurdo imprevisto, causato comunque dai troppi capricci!

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