Le origini della festa della quaresima a Taranto

TARANTO –  La quaresima a Taranto un tempo era un rito e già si sapeva che iniziava perché tutti ricordava non quando era il martedì grasso, ovvero l’ultimo giorno di Carnevale. Del rito che si festeggiava il giorno prima della quaresima oramai esiste poco nulla. Un tempo nella Città vecchia, proprio nella sera del martedì grasso, sfilava un corteo di maschere coloratissimo che attraversava l’antica Via Maggiore. A capo del corteo vi era “U tate”, un fantoccio che simboleggiava il Carnevale, disteso su un carretto tirato a mano. Dietro di lui vi erano degli uomini travestiti da donne che urlavano il dolore per la sua morte.

Riti della quaresima a Taranto che non ci sono più

Le urla erano mescolate ad un coro di trombette e tamburelli che venivano agitati fino all’arrivo in Piazza Fontana, dove venivano presi a colpi di confetti che sembravano pietre una volta giunti addosso. Tra la folla tanti erano i ragazzini che si dimenavano per raccoglierli e iniziava una specie di gara a chi ne prendeva di più. “U Tate” veniva bruciato e questo segnava la fine del Carnevale. Molti tenevano delle feste in casa e tutti partecipavano portando dolcetti e si divertivano ballando al suono del grammofono o quando questo non c’era anche semplicemente al suono di un’orchestrina composta da un tamburello o una chitarra e una fisarmonica.

La cenere per iniziare il rito della quaresima a Taranto

La baldoria terminava a mezzanotte e si sentiva dalla cattedrale il campanone che suonava. IN passato vi era quello normanno, poi distrutto e in cui oggi si trova quello chiamato “del sovrintendente”. Il campanone normanno batteva dei rintocchi funesti, detti “d’a forore” e questo segnava l’inizio della quaresima a Taranto. Mentre U tate bruciava l’arcivescovo benediceva il falò e diceva una preghiera a cui partecipava la popolazione con grande devozione. Una volta finito il rito le persone si riunivano attorno al fuoco per riscaldarsi e la cenere veniva poi distribuita ai parroci per usarla nel rito della quaresima. Ma di questo oggi non vi è più nulla!

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