Negramaro a Sanremo 2021: omaggio a Dalla con 4 marzo 1943, il testo

I Negramaro apriranno la terza serata del Festival di Sanremo 2021, quella dedicata ai duetti e alle cover: saranno proprio loro, in qualità di ospiti ovviamente, a inaugurare una serata interamente dedicata alla storia della musica italiana, dove sentiremo molto Lucio Battisti, Jovanotti, Celentano, Endrigo, Lindo Ferretti e via dicendo. I Negramaro porteranno una canzone di Lucio Dalla, 4 marzo 1943 (oggi cade infatti il 78° anniversario della sua nascita) e saliranno sul palco dell’Ariston 16 anni dopo la loro prima volta, avvenuta nel 2005.

La prima volta dei Negramaro a Sanremo nel 2005

In quell’anno il gruppo pugliese partecipò a Sanremo Giovani portando la canzone “Mentre tutto scorre”. Non ci fu lieto fine per loro, visto che non riuscirono ad arrivare nemmeno alla fase finale (vinse però il Premio della Sala Stampa Radio&TV). Segno inequivocabile di come una sconfitta può essere l’inizio di una lunga discesa che si chiama vittoria. La canzone la conoscerete certamente tutti, ma se non doveste ricordarla dal titolo, cerchiamo di rinfrescarvi la memoria con questa clip:

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Negramaro: omaggio a Lucio Dalla con 4 marzo 1943

Nella serata dei duetti, i Negramaro porteranno dunque l’omaggio doveroso a Lucio Dalla: 4 marzo 1943, giorno della sua nascita, canzone celebre che fa parte della storia della musica italiana. Sarà la prima delle due canzoni del cantautore bolognese che saranno portate in scena questa sera (la seconda sarà Caruso, cantata da Ermal Meta con la Napoli Mandolin Orchestra). 4 marzo 1943 fu presentata al Festival di Sanremo 1971 e arrivò al terzo posto, diventando la rivelazione musicale di quella edizione. Il brano subì un intervento della censura: infatti, il titolo originale era Gesubambino, ma per l’epoca era considerato poco rispettoso. Da qui la scelta di cambiare il titolo della canzone con la data di nascita di Dalla. La censura intervenne anche su alcune parti del testo, sempre ritenute blasfeme, perché nominavano bestemmie e madonne (ad esempio, il verso “E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino” originariamente era “E anche adesso bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino”).

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4 marzo 1943 testo canzone di Lucio Dalla e Paola Pallottino

Questo il testo della canzone:

Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare,

parlava un’altra lingua, però sapeva amare.

E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato,

l’ora più dolce prima di essere ammazzato.

Così lei restò sola nella stanza, la stanza sul porto,

con l’unico vestito, ogni giorno più corto,

e benché non sapesse il nome, e neppure il paese,

m’aspettò come un dono d’amore, fin dal primo mese.

Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma,

le strofe di taverna le cantò la ninna nanna,

e stringendomi al petto che sapeva, sapeva di mare,

giocava a far la donna, con il bimbo da fasciare.

E forse fu per gioco o forse per amore,

che mi volle chiamare come Nostro Signore,

della sua breve vita il ricordo, il ricordo più grosso,

è tutto in questo nome, che io mi porto addosso.

E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino,

per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino.

L’omaggio a Lucio Dalla è stato vivo anche nelle radio: tutte le emittenti, alle ore 12.15 e in simultanea, hanno infatti trasmesso la canzone 4 marzo 1943. L’artista, lo ricordiamo, ci ha lasciati il 1° marzo 2012.

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