Paisiello, musicista del ‘700 di Taranto

Nato a Taranto il 9 maggio 1741, Paisiello è uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, forse poco conosciuto anche nella sua stessa città natale. L’artista, morto il 5 giugno del 1816 all’età di 76 anni, ha però lasciato al suo pubblico una vastissima produzione musicale, che dovrebbe essere ripresa per portarlo agli onori di Taranto.

Giovanni Paisiello fu un bambino prodigio e il padre, un veterinario, che voleva diventasse un avvocato, rimase deluso perché sin dalla giovane età il talento musicale nel figlio fu incontenibile. Il ragazzo fu così introdotto presto agli studi di musica e sin da subito rivelò il suo genio. A convincere il padre a mandarlo a studiare a Napoli fu il maestro dell’oratorio che vide nel giovane un vero talento. Paisiello fu così iscritto al conservatorio di Sant’Onofrio e fu proprio a soli 18 anni, che cominciò a comporre le sue prime opere, che furono lodate ed elogiate dal mondo musicale di quel periodo.

Paisiello lascia una produzione immensa

Dai primi saggi il successo di Paisiello fu clamoroso successo e la sua fama presto si estese a tutta la penisola. Oltre ai teatri, gli si aprirono anche le porte dell’Europa, lavorò a Pietroburgo per 8 anni come maestro di cappella presso la zarina Caterina II di Russia, poi a Vienna e Parigi e a Napoli quando i Borbone tornarono ad essere sovrani.

Morì pochi mesi dopo la moglie, addolorato dalla sua scomparsa, che ne peggiorò le sue condizioni di salute. L’immensa produzione dell’artista conta circa 94 opere, tra cui l’indimenticabile “Il barbiere di Siviglia”, che ebbe un enorme successo in tutta Europa, ma che poi fu oscurata dal rifacimento di Rossini. In occasione del bicentenario della scomparsa di Paisiello Taranto festeggia con una ricca programmazione di eventi artistici, culturali e musicali. Ma l’attenzione è rivolta alla riqualificazione dei luoghi dove ha vissuto l’artista, che necessiterebbero di un restauro per essere oggetto di visitatori.

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