Canone Rai fuori dalla bolletta elettrica: ecco come cambia la tassa

Canone Rai escluso dalla bolletta elettrica: il governo Draghi potrebbe cambiare una regola che era entrata a regime con il governo Renzi, pensata prevalentemente per contrastare l’evasione fiscale, visto che il canone Tv era tra le imposte meno pagate dagli italiani. L’esclusione del canone dalla bolletta elettrica sarebbe diretta conseguenza di un diktat europeo, che nel contesto del Recovery Plan chiede la cancellazione degli oneri impropri dai costi dell’energia. Tra questi non poteva non mancare in Italia il canone Tv: per la ufficializzazione di questa regola si attende apposito disegno di legge, la norma sarà contenuta infatti nel Ddl concorrenza atteso in Consiglio dei Ministri per la giornata di giovedì 29 luglio.

Canone Rai in bolletta: dal governo Renzi al governo Draghi

Il canone in bolletta era stato introdotto dal governo Renzi, che per sollecitare il pagamento della tassa a tutti (anche agli evasori) aveva ripartito l’importo complessivo della tassa (90 euro in totale) in 10 mesi (9 euro al mese), inclusi per l’appunto nella bolletta elettrica (18 euro a bolletta, vista la cadenza bimestrale). Adesso, dopo poco più di un quinquennio, questa regola sarà abolita, perché nel contratto che l’Italia ha inviato all’Unione europea in merito al Pnrr, il Paese s’impegna a cancellare l’obbligo per le compagne elettriche di “raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia“, come il canone per l’appunto.

Il provvedimento di esclusione del canone dalla bolletta potrebbe seguire apposita procedura parlamentare dedicata: questo nell’eventualità in cui la legge sul canone non rientri nel provvedimento sopraccitato. Tuttavia resta anche possibile che il canone in bolletta resti fino a tutto il 2022 compreso. Infatti, stando alle date dell’accordo, l’approvazione in Consiglio dei ministri dovrebbe avvenire entro luglio 2021 (giovedì se ne parlerà) ma per la sua adozione definitiva i tempi si allungano, arrivando fino a dicembre 2022. Questo significa che, tirando per le lunghe, per un ulteriore anno e mezzo la tassa sul possesso della tv potrebbe restare ancora sulla bolletta elettrica.

Naturalmente, se l’esclusione dell’imposta dalla bolletta dovesse concretizzarsi, le modalità di pagamento dovrebbero tornare in regime ordinario, ovvero il canone si pagherà come lo si faceva prima della misura intrapresa dal governo Renzi.

Le reazioni

L’eventuale decisione di quanto sopra esposto ha già scatenato reazioni e polemiche da parte di diversi enti e sindacati. Usigrai, ad esempio, ovvero l’Unione sindacale dei giornalisti Rai, è totalmente contraria all’esclusione del canone in bolletta: “La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse”, scrive il sindacato in un comunicato diffuso su Adnkronos. “Com’è noto, non abbiamo né totem né tabù: quello che ci interessa è che finalmente il Servizio Pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti, al fine di poter fare un serio piano industriale senza dipendere anno per anno dal governo di turno”.

Contrario a questa decisione anche Riccardo Saccone, segretario nazionale di SLC Cgil. “Apprendiamo dalla stampa che fra le varie semplificazioni proposte dall’esecutivo ci sarebbe quella di eliminare la riscossione del canone Rai dalla bolletta dei servizi elettrici”. Si tratta di un “impegno contenuto nella versione del Pnrr consegnato a Bruxelles che nasceva, a quanto ci consta, dalla volontà di fare chiarezza sulla questione degli oneri generali di sistema e che ora, a quanto sembra, potrebbe essere usato per mettere in discussione la riscossione del canone, che nulla ha a che fare con gli oneri di sistema, e quindi con la sostenibilità finanziaria della Rai”. Delle due l’una, prosegue Saccone: “o siamo in assenza di qualsiasi progetto della politica sulla Rai che non sia la mera spartizione dei posti, e la cosa non sarebbe una novità, ma sarebbe comunque grazie, stante la situazione dei conti aziendali e il ritardo drammatico sui processi di digitalizzazione; oppure un progetto c’è, sebbene non dichiarato, e da quello che si intuisce non ci piace per nulla”. Saccone conclude ribadendo un concetto già reiterato: “Si apra subito un confronto pubblico sulla più grande azienda culturale del Paese. Nel frattempo chiediamo al nuovo amministratore delegato di prendere immediata posizione su un provvedimento che potrebbe far risorgere il fenomeno dell’evasione e mettere in enorme difficoltà l’azienda. Al Governo chiediamo di fare immediata chiarezza su questo provvedimento che, per come si va profilando, ci vede del tutto contrari”.

Canone Rai e non solo: gli altri oneri impropri sulla bolletta elettrica

Oltre al canone Rai, su cui si discuterà entro la fine di questa settimana, ci sono anche altri oneri impropri sui quali discutere all’interno della bolletta elettrica. Tra questi spiccano le misure di compensazione territoriale, la messa in sicurezza del nucleare, il sostegno alla ricerca di sistema, le agevolazioni tariffarie per il comparto ferroviario. Entro la fine del mese (mancano pochi giorni) dovrà essere approvato il ddl: per l’adozione definitiva, come detto in precedenza, ci sarà tempo fino a dicembre 2022.

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