L’olio d’oliva di Taranto

L’olio d’oliva di Taranto è uno dei migliori prodotti della Puglia che impegna attivamente buona parte della popolazione nella sua coltivazione. Sempre presente nei piatti tipici della cucina tarantina, e abbinato spesso con i frutti di mare, l’olio di oliva di Taranto extravergine negli anni ha acquisito una raffinatezza particolare, distinguendosi come uno dei prodotti unici al mondo, tanto da ottenere il marchio di qualità DOP/IGP, ovvero la Denominazione d’Origine Protetta, che ne attestano la purezza e la straordinaria qualità.

Prodotto soprattutto nella parte occidentale della Provincia di Taranto, viene ottenuto combinando diverse varietà di ulivo, per l’esattezza Frantoio, Leccino, Ogliarola e Coratina, presenti ognuna di esse in percentuali differenti. Per creare questo olio buonissimo le olive vengono raccolte in modo abbastanza complesso: infatti, la raccolta inizia tra i mesi di Ottobre e Gennaio e per staccare le olive dall’albero vengono messe in atto delle strategie volte a mantenere inalterate le proprietà delle olive.

L’olio d’oliva di Taranto prezioso oro giallo-verde

Durante la raccolta delle olive, per ottenere l’olio d’oliva di Taranto, anche il trasporto deve essere fatto in un certo modo e non deve influenzare negativamente il prodotto. Per mantenere inalterata la freschezza e l’integrità delle olive vengono utilizzati dei contenitori speciali, poi, entro 72 ore dalla raccolta, si passa alla fase della molitura per estrarre l’olio. Il colore dell’olio tarantino è giallo-verde, ha una fluidità media e un sapore fruttato che viene assicurato dalla freschezza che le olive mantengono per tutto il procedimento a cui sono sottoposte.

Quando si gusta si nota un leggero pizzicore alla gola, una lieve nota piccante che ne esalta il sapore. Perfetto per condire carne, verdure, pesce e preparare deliziose bruschette, l’olio tarantino affonda le radici in tempi molto antichi, addirittura risalenti ai Messapi, ma furono i greci e i fenici a perfezionare le tecniche di estrazione. Come testimonianza della coltivazione dell’olio ci sono una serie di reperti in ceramica, conservati nel Museo Archeologico di Taranto.

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