Arriva l‘accordo tra Usa e Cina per il clima

Annunciato quasi alla fine dei lavori della COP26, l’accordo tra Usa e Cina per il clima è giunto a sorpresa. Tutti sono rimasti stupefatti dall’intesa che i due Paesi maggiori produttori di anidride carbonica al mondo, Stati Uniti e Cina, hanno raggiunto. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno commentato le dichiarazioni di Joe Biden e Xi Jinping dicendo che sono state incoraggianti, e determinanti per ridurre il riscaldamento globale. Nel comunicato congiunto che è stato annunciato Cina e Stati Uniti hanno affermato di voler lavorare insieme per rispettare gli accordi scaturiti dalla COP21 (Parigi 2015), in cui si diceva di contenere l’aumento della temperatura media globale a non oltre +1,5 °C rispetto al periodo pre-industriale.

L’accordo per il clima ha sorpreso tutti

Visto l’accordo è probabile che le cose fra le due superpotenze stanno cambiando. L’impegno sottoscritto da Biden e Xi Jinping non riporta dettagli tecnici, ma secondo il parere di tanti analisti, appare come un riconoscimento tacito da parte della Cina che occorre porre molta attenzione alla crisi climatica. L’intesa sottolinea una stretta cooperazione sulla diminuzione delle emissioni, mentre un gruppo di lavoro composto da membri di entrambi i paesi farà degli incontri regolari per affrontare nel prossimo decennio i temi della crisi climatica. Il 15 novembre ci sarà un incontro virtuale fra il presidente degli Stati Uniti e il presidente cinese.

Proiezioni sull’accordo fra i due paesi

Sull’accordo raggiunto all’improvviso, dopo che sembrava che i due presidenti fossero all’opposto, si nutrono alcune perplessità, ma c’è anche chi ha molta fiducia che la loro intesa porti davvero ad un cambiamento di rotta. La direttrice dell’azione per la politica climatica degli Stati Uniti presso il gruppo di pressione WWF, Genevieve Maricle, ha detto che se l’annuncio da un lato dà nuova speranze, occorre tenere anche gli occhi aperti su quello che realmente vogliono fare i due Paesi. Kevin Rudd, presidente della Asia Society, ha aggiunto che non si tratta di un punto di svolta, tuttavia l’accordo siglato fra i due è importante.

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