Allerta massima in Russia per un incendio nel laboratorio del virus del vaiolo

RUSSIA – Un incendio nel Centro di ricerca statale provocato da un’esplosione di gas, ha fatto scattare il panico tra la popolazione, per il rischio che il virus dal vaiolo, possa propagarsi nella regione di Novosibirsk in Siberia. Nello stesso laboratorio ai fini di studio vi sono anche altri virus, come l’ebola.

Quello del Centro di ricerca statale di virologia e biotecnologia è uno dei principali centri di ricerca sulle malattie in Russia, che un tempo ospitava la ricerca di armi biologiche.

Oggi, assieme all’ US Center for Disease Control di Atlanta,  il centro di Koltsovo, nella regione di Novosibirsk in Siberia, è il laboratorio dove il virus del vaiolo resiste.

Scattata la paura tra la popolazione

Le autorità russe tranquillizzano la popolazione e hanno dichiarato che il luogo dove c’è stata l’esplosione non conteneva sostanze a rischio biologico. E’ stato sottolineato, inoltre, che non è avvenuto alcun danno strutturale.

Comunque, l’allerta è massima, poiché il virus del vaiolo sopravvive in questo laboratorio dove si è sprigionato l’incendio e si sospetta che le autorità non vogliano allarmare la cittadinanza.

Per l’incendio scoppiato a rischio la diffusione del vaiolo

A scopo di ricerca, sono due i laboratori dove vengono analizzati i virus di numerose malattie ad alto rischio che vanno dal vaiolo all’ebola. Si tratta del laboratorio che si trova in Usa e quello in Russia dove è avvenuto l’incidente. Nel 2004, un ricercatore è morto dopo aver contratto l’ebola, essendosi punto con una siringa.

L’esplosione è avvenuta mentre si stavano facendo alcune riparazioni di una sala di ispezione sanitaria, al quinto piano del centro di ricerca. Lo scoppio ha mandato in frantumi le vetrate dell’edificio. Un operaio ha subito ustioni di terzo grado ed è stato ricoverato in terapia intensiva.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme che si sono propagate per 30 metri quadrati.

La TASS, l’agenzia di stampa russa scrive che il fatto non rappresenta alcuna minaccia biologica o di altra natura per la popolazione. L’allarme resta comunque alto, perché si teme che si possano insabbiare le notizie.

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