Attentato a Baghdad, 35 morti e oltre 80 feriti

Sono stati due i kamikaze che si sono fatti esplodere nella mattina del 21 gennaio nel centro della capitale irachena. Il sanguinoso attentato a Baghdad ha causato 35 vittime e oltre 80 feriti, generando anche tanto panico e paura fra la gente che si trovava nella zona della piazza Tayaran, epicentro della tragedia. Proprio in questa stessa piazza, nel 2018 è stato compiuto un altro attentato che provocato la morte di 31 persone. Sono state le autorità irachene a rendere nota la notizia del violento attacco, e anche se sembra essere stato eseguito con modalità simili a quelle dell’Isis, non c’è ancora stata alcuna rivendicazione. Lo ha precisato il generale Selman, che ha ribadito come non è pervenuto alcun messaggio dei responsabili.

Due le esplosioni dell’attentato a Baghdad

Le persone che sono state ferite nell’attentato a Baghdad verranno assistite negli ospedali della città, come ha comunicato il ministero della Sanità. Sono stati dei video e delle testimonianze, diffuse sui social nelle ultime ore, a chiarire la dinamica dell’attentato. Su un lato di piazza Tayyaran, in cui si trova un mercato popolare, si è fatto esplodere uno dei kamikaze. Non si vede con precisione nel filmato, ma si intuisce dal fatto che le persone fuggono facendosi largo fra le bancarelle. Invece, la polizia nel frattempo ha individuato l’altro attentatore e lo ha bloccato, ma lui, mentre aveva tutti addosso, polizia e passanti, ha messo in azione la cintura esplosiva.

Il telegramma del Papa

A riprendere la seconda esplosione sono stati alcuni passanti con i loro telefonini. Dalle immagini emerge una strage di corpi che sono al suolo, senza vita, fatti a brandelli a causa della detonazione. Dai video si vede bene come si è svolto il secondo attentato e si sentono anche colpi di pistola e persone che urlano terrorizzate. Il Papa ha inviato un telegramma al presidente dell’Iraq Barham Salih per manifestargli il suo immenso dolore per l’attentato a Baghdad e ha invocato la benedizione dell’Altissimo sul suo popolo e su tutta la nazione.

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