Demolito il Ponte Morandi di Genova

GENOVA – Oggi la città di Genova ha cambiato aspetto, con la demolizione di quello che è stato considerato dagli anni ’60 il simbolo della città.

Si riparte con la ricostruzione del nuovo ponte, ma sono ancora in corso i procedimento che stanno accertando tutte le responsabilità del crollo. I familiari che hanno perduto i loro cari hanno diritto di ricevere delle risposte.

In soli 6 secondi, questa mattina, la città di Genova ha cambiato volto, con una tonnellata di esplosivo che ha buttato giù quello che rimaneva del ponte Morandi, simbolo d’ingegneria avveneristica.

Costruito tra il 1963 e il 1967, il Ponte Morandi era simbolo di progresso, ma nel corso degli anni, le cose sono cambiate e gli interventi richiesti non sono stati fatti adeguatamente.

Ad esempio, furono apportati dei rinforzi alla pila numero 11 e in seguito anche a quella numero 10, ma la pila 9 non ha mai ricevuto alcun intervento.

Questa mattina, alle 9:37, dopo che le abitazioni circostanti sono state evacuate dei 3000 abitanti, la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11, hanno fatto crollare la struttura. Gli esperti affermano che un’operazione di questi tipo non ha eguali.

Le polveri causate dall’esplosione, sono state attenuate da potenti getti d’acqua e ora sarà compito dei tecnici, stabilire quando gli abitanti potranno ritornare nelle loro case.

Commozione e tristezza, questa mattina per un simbolo che è sparito, lasciando purtroppo un ricordo amaro che non potrà mai essere cancellato.

Così, a 11 mesi dal crollo si deve ripartire e da Morandi a Renzo Piano, si darà il via alla nuova ricostruzione.

Presenti il sindaco Marco Bucci con il governatore Giovanni Toti e i ministri dell’Interno Matteo Salvini, dello sviluppo economico Luigi Di Maio e della Difesa Elisabetta Trenta.

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