Morbillo. Triplicati i casi di focolai anche in Europa. L’unica soluzione è il vaccino

ITALIA – In tutto il mondo, i casi di morbillo stanno crescendo e ne sono colpiti anche i ragazzi e gli adulti che non si sono vaccinati a suo tempo. Il morbillo può causare anche gravi patologie nel bambino, ma anche nell’adulto, che possono portare alla morte.

La situazione nel mondo sta divenendo critica, dal momento che quest’anno il numero dei casi si è triplicato rispetto agli anni precedenti. L’allarme è scattato oltre che in USA, anche in Europa.

L’OMS vuole mettere tutti al corrente dell’importanza della vaccinazione.

L’OMS informa che nei primi sei mesi del 2019, i casi segnalati sono i più alti in assoluto dal 2006. Questa situazione crea notevoli difficoltà ai sistemi sanitari e naturalmente mette in pericolo i soggetti che non essendo stati vaccinati sono maggiormente esposti.

Il morbillo può generare anche gravi malattie, alcune disabilità e in molti casi anche il decesso.

Raccomandazioni dell’OMS

Secondo i dati riportati, negli Stati Uniti è stato registrato il numero più alto di casi di morbillo degli ultimi 25 anni. L’OMS raccomanda di vaccinare i bambini al di sopra dei 6 mesi di vita.

Poiché le Asl registrano le vaccinazioni, tutti coloro che volessero scoprire il proprio stato, basta che consultino il proprio medico di base.

E’ necessario che prima di partire, i viaggiatori devono vaccinarsi 15 giorni prima.

Per essere protetti contro il morbillo occorrono due somministrazioni.

E’ importante vaccinarsi prima di recarsi in un’area in cui circola il virus.

Nel 2019, la Repubblica democratica del Congo, il Madagascar e l’Ucraina hanno registrato il maggior numero di casi di morbillo.

E’ significativo il fatto che in Madagascar i casi siano diminuiti dopo l’avvio di campagne di vaccinazione a livello nazionale. In questo modo, è stato dimostrato quanto sia indispensabile vaccinarsi per prevenire epidemie di morbillo e restare in salute.

Motivi per i quali in molti paesi non ci si vaccina.

Secondo l’OMS possono essere molteplici i motivi per cui non si ha l’abitudine di sottoporre i bambini a vaccinazione.

  • Mancanza di accesso ai servizi sanitari di qualità;
  • La presenza di conflitti e guerre;
  • La disinformazione.

In Italia le cose sono diverse.

Tutti i cittadini sono ampiamente informati, e vengono recapitati nel proprio domicilio i libretti di vaccinazione per aiutare i genitori a rispettare le date.

Nel sud Italia, e in particolare in Puglia la situazione è sotto controllo. Come riportato dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio dell’anno 2019 e fino al mese di giugno, i casi registrati sono soltanto 52 contro i 1334 a livello nazionale. Nel Lazio si sono verificati 86 casi e in Lombardia 54.

In Puglia la media è al momento del 25,7%, contro il 44,1% della media nazionale. Lo scorso anno i casi sono stati 50.

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