Muore bambino di due anni dimenticato in auto a Catania

CATANIA – Sono state tante, troppe cinque ore per un bambino dimenticato in auto. Il mezzo è diventato una trappola mortale, nel parcheggio del Policlinico dove il papà, un ingegnere lavora come ricercatore universitario.

La mattinata di ieri è stata caldissima e un’auto, in questi casi diventa una trappola che non lascia scampo. Il bambino è rimasto chiuso in macchina per cinque ore.

Il piccolo doveva essere lasciato a scuola, ma invece il padre, dopo averlo fissato al seggiolino, mentre il bambino dormiva ancora, si è recato direttamente al lavoro.

Solo quando la nonna, all’uscita di scuola, non ha trovato il piccolo, è scattato l’allarme. Ha avvisato la figlia, che durante la mattinata era impegnata in un convegno.

La madre del bambino ha telefonato al marito vero le 13:00. Solo allora, si è accesa una lampadina nella testa dell’uomo, che gli ha fatto capire cosa era accaduto.

Inutile la corsa nel parcheggio, dove il bambino dimenticato in auto, era ormai privo di sensi. Trasportato presso il Policlinico, il piccolo era già in arresto cardiaco.

Il pm di Catania Andrea Norzi ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, come atto dovuto.

Il black-out dissociativo ha causato la morte di un bambino di soli 2 anni

Il padre del bambino, un ingegnere di 43 anni è assegnista di ricerca all’università. Alle 8:00 di mattina è salito a bordo della sua auto con il figlioletto che doveva essere accompagnato all’asilo.

All’uscita da scuola, la nonna andava a riprenderlo, ma il bambino non c’era e alle 13:00 circa, arriva l’allarme al marito con una telefonata che cambia la loro vita.

Solo allora lui si rende conto di quanto accaduto. L’ingegnere si è reso conto di avere avuto quello che si chiama black-out dissociativo.

L’uomo aveva lasciato l’auto posteggiata nel parcheggio dell’università, con il bambino dentro. Purtroppo, nessuno ha notato il piccolo chiuso in auto, sul suo seggiolino. Il padre è corso in macchina e il piccolo era la privo di coscienza. Inutile la corsa in ospedale.

La madre del bambino, cardiologa del Policlinico è arrivata in ospedale stravolta. La Polizia ha chiesto l’intervento dello psicologo. Il padre del piccolo ha denunciato l’accaduto agli investigatori. Nell’area di parcheggio non ci sono telecamere di videosorveglianza utili a ricostruire le dinamiche di quanto è accaduto.

I genitori sono rimasti dietro la porta del reparto di rianimazione sperando nel miracolo che purtroppo non è arrivato. Il cuore del loro bambino, dagli occhi vispi e vivacissimo, si era fermato per sempre e in pochi attimi tutta la gioia provata da quando era nato, si è sgretolata.

Il nonno, chirurgo endocrinologo al Policlinico, è corso dal suo reparto, fino al pronto soccorso pediatrico, due padiglioni più avanti, oltre quel parcheggio dove il piccolo Leonardo ha trovato la morte, soffocato nell’abitacolo a causa dell’aria rarefatta.

Nella giornata di ieri, era previsto un calo delle temperature atmosferiche, ma non è stato così, anzi il caldo anomalo aveva raggiunto i 35°C, che in un’auto diventano molto di più.

Il direttore sanitario Maurizio Lanza ha spiegato che quando il bambino è giunto in ospedale c’è stato ben poco da fare. Era già in arresto cardiaco e le manovre i rianimazione non sono servite a nulla.

Psicologi e assistenti sociali hanno dato il supporto alla famiglia, distrutta dal dolore.
Un caso uguale a questo, è accaduto nel 1998, quando un bambino morì dimenticato nel parcheggio di una nota azienda di Catania, a livello internazionale, la Sgs Thompson.

Alle 14:45 è stata dichiarata la morte di Leonardo, per arresto cardio-circolatorio.

Ennesimo caso di bambino dimenticato in auto

Negli anni, la cronaca ha riportato diverse notizie di bambini morti in auto, perché dimenticati a causa del black-out dissociativo che può verificarsi per lo stress, ma anche per le azioni ripetute quotidianamente.

Per questo motivo nella “legge di Bilancio 2019” sono stati erogati dei bonus per l’emissione sul mercato di seggiolini anti-abbandono.

La legge introdotta il 4 luglio di quest’anno 2019, impone che i seggiolini abbiano un sensore che avvisa della presenza del bambino fino all’età di 4 anni. Presto sarà obbligatorio, pena sanzioni amministrative gravi ed onerose.

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