Il Parco dell’oblio di Roma un’oasi abbandonata a se stessa

ROMA – Con un progetto di divulgazione scientifico-culturale dal titolo “Negentropia, avere cura del selvatico a Roma Est”, si è concentrata l’attenzione su un’area della città che meriterebbe di essere valorizzata.

Se non fosse per gli incivili che l’hanno trasformata in una discarica a cielo aperto, rappresenterebbe un punto di aggregazione sociale molto apprezzabile.

Spesso, l’azione dell’uomo, invece di intervenire a favore dello sviluppo e per migliorare lo stile di vita della città, non fa che cagionare danni, come in questo caso.

Il “parco dell’oblio” si trova in uno stato di degrado, con ogni sorta di rifiuti e si presenta con un ammasso di cubi di pietra giganteschi posti in maniera piramidale, dove i giovani sono soliti arrampicarsi e trascorrere il tempo libero.

Sarebbe davvero un luogo invidiabile, considerando che si trova in città. Conosciuto come “Il parco che non c’è”, lo possiamo trovare nel quadrante est di Roma, in una superficie che si estende da via di Portonaccio e arriva fino a Viale Palmiro Togliatti.

Qui si trova davvero di tutto: orti coltivati abusivamente, rifiuti e vegetazione selvatica che nessuno mette a freno. Sotto quest’area si trova un tunnel attraversato da Frecciarossa e da Italo sia in partenza che in arrivo.

Nel corso della prima giornata del progetto promosso dall’associazione Stalker/NoWorking di Roma, con cui ha collaborato il “Forum Territoriale Parco delle Energie, del Dipartimento di Architettura di Roma Tre”, si ha avuto modo di poter apprezzare questo sito.

E’ un luogo ricco di storia e di beni archeologici. Tra le varie cose che colpiscono, si nota l’Acquedotto Vergine, le necropoli e anche i resti dell’antica Collatina. Si trova anche l’unico lago naturale di Roma, chiamato il laghetto ex Snia.

In questa vasta area, si trova anche il Parco Pasolini e osservando le immagini di questi luoghi, è facile apprezzarne la bellezza, se non fosse per il fatto che, l’uomo li ha stravolti, rendendoli insalubri e pieni di rifiuti.

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