Peste bubbonica in Mongolia, villaggio in quarantena

Un interno villaggio cinese finisce in quarantena per una persona morta di peste bubbonica. Le persone entrate in contatto con la vittima sono risultate negative al test. Già nel 2019 c’è stato un caso che andava avanti a causa del consumo di animali poco cotti o crudi. Le autorità della regione della Mongolia hanno detto che questo tipo di malattia è dovuto probabilmente al cibo consumato. Intanto la morte di un residente ha provocato il lockdown di tutto il villaggio di Suji Xincun. Le autorità cinesi hanno sottoposto a test tutti gli abitanti che per fortuna che sono risultati tutti negativi. Non vi è stato pericolo di contagio anche per coloro che sono entrati in contatto con il paziente e comunque hanno superato la quarantena preventiva.

Il rischio contagio da peste bubbonica

Le autorità della regione della Mongolia cinese si erano poste il problema se la peste bubbonica potesse causare un contagio in tutta la regione. Per fortuna non è stato così. Infatti, anche coloro che sono entrati in contatto con la vittima non hanno avuto il problema di dover superare a loro volta la malattia, in quanto comunque per fortuna, sono risultati negativi.  Invece, il paziente zero è morto, così hanno comunicato le autorità di Baotou domenica scorsa.

Il villaggio in lockdown

Un intero villaggio è finito in lockdown dopo il caso di peste bubbonica. L’8 luglio scorso le autorità hanno chiuso le località turistiche dopo la conferma anche di un altro caso in un’altra zona, ovvero a Bayannur.  Intanto, nel novembre 2019, nell’area interna della Mongolia vi erano stati altri casi di peste.  Alla base di questa malattia c’è il consumo di conigli o di marmotte poco cotte o crude.

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