Ricercatori cinesi scoprono terapia genica per combattere l’invecchiamento

Una grandiosa scoperta fatta dai ricercatori cinesi permette di ritardare la senescenza cellulare. Basata sul sistema CRISPR a livello di genoma, la terapia genica è una tecnologia di screening che ha focalizzato una nuova soluzione per rallentare l’invecchiamento. I cinesi hanno scoperto con questo studio che hanno pubblicato online sulla rivista Science Translational Medicine che si può ritardare la senescenza cellulare disattivando alcuni geni. Si tratta di una scoperta innovativa e sensazionale, che darà un grande aiuto alle altre soluzioni impiegate per ritardare l’invecchiamento e prevenire l’insorgenza di malattie tipiche della tarda età.

Scoperta importante per ritardare l’invecchiamento

I ricercatori cinesi hanno esaminato e focalizzato oltre 100 geni che favoriscono l’invecchiamento cellulare negli esseri umani e servendosi del sistema CRISPR hanno dimostrato che tramite la disattivazione di alcuni geni l’invecchiamento delle cellule hMPC viene ritardato. Fra le sostanze che accelerano dell’invecchiamento c’è anche l’enzima KAT7. Il ricercatore Zhang Weiqi, che lavora presso l’Istituto di genomica di Pechino dell’Accademia cinese delle Scienze, ha detto che durante la ricerca l’enzima KAT7 è stato disattivato e questo ha permesso di ridurre notevolmente la senescenza delle cellule. Visti i risultati, la terapia genica scoperta dai ricercatori cinesi rappresenta un grande traguardo per combattere l’invecchiamento cellulare.

La terapia genica potrà essere applicata nella medicina traslazionale

Nel corso dello studio i ricercatori cinesi hanno ridotto notevolmente il numero di cellule invecchiate nel fegato di topi più grandi. Gli studiosi hanno anche protratto la vita delle cavie più anziane e di coloro che avevano disturbi di progeria, una malattia rara che causa l’invecchiamento precoce. La scoperta della terapia genica potrebbe aiutare a far vivere di più i mammiferi e potrebbe anche combattere con efficacia l’invecchiamento nell’uomo delle cellule epatiche. E’ anche probabile che questa scoperta venga applicata nella medicina traslazionale come terapia anti-invecchiamento.

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