Stop al razzismo dopo la morte di George Floyd

Nel corso delle ultime settimane dopo la morte di George Floyd per omicidio avvenuto per mano di un poliziotto a Minneapolis, ha innescato una vera e propria bomba sociale. Infatti, vi è una furia iconoclasta che vuole smantellare anche tutta la narrazione razzista che ha caratterizzato Occidente nel corso degli ultimi anni. Quello che è certo, tra le proposte più diffuse nelle ultime settimane vi è quello di fare una sanificazione identitaria per cancellare dalla memoria dell’Occidente e tutti gli episodi di razzismo che hanno fatto parte della storia. In questo contesto infatti i manifestanti spesso hanno inveito contro i simboli della storia imperialista.

La battaglia per cancellare gli episodi di razzismo

Dopo l’mìomicidio di George Floyd, i manifestanti in varie parti del mondo e hanno iniziato a devastare le icone della storia imperialista. In particolare, si vogliono cancellare i simboli del razzismo ed è per questo che ad esempio, a Richmond in Virginia hanno distrutto la statua di Cristoforo Colombo e a Londra quella di Winston Churchill. Si sta anche un po’ strumentalizzando la morte di George Floyd per demolire i simboli della civiltà occidentale che è diventata espressione di oscurantismo e analfabetismo. Dopo l’episodio dell’omicidio dell’afroameticano, in realtà giustizia è stata perché il poliziotto è stato arrestato.

I disordini in tutto il mondo

In nome della battaglia il razzismo, in tutto il mondo vi sono degli episodi molto gravi di violenze e di saccheggi. Quello che è certo, è che adesso si sta andando anche oltre, al di là delle manifestazioni. Addirittura si vuole non più riconoscere l’azione del cosiddetto uomo bianco rispetto al resto del mondo. Questo di certo non è giusto anche nei confronti della storia occidentale che rischia di essere annichilita una volta per tutte.

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