Straordinario intervento chirurgico sotto ipnosi a Legnano

LEGNANO – Nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale milanese è stata applicata una tecnica del tutto nuova nel campo della medicina. Un intervento chirurgico sotto ipnosi.

Il primo ad essere sottoposto ad un intervento chirurgico a mente sveglia è stato un uomo di 69 anni a cui è stato rimosso un ematoma sottodurale.

Questo metodo alquanto inconsueto è stato adottato dopo che il dottor Andrea Cividini ha seguito un corso di formazione con il massimo esperto in Italia di ipnosi, il torinese Antonio Maria Lapenta.

Straordinario intervento chirurgico sotto ipnosi a Legnano.

Il primario della Neurochirurgia dell’Ospedale di Legnano, Roberto Stefini era alquanto scettico, ma ha dovuto ricredersi. Oggi, i risultati sono stati evidenti, poiché l’intervento si è concluso con successo.

il dottor Andrea Cividini ha seguito il corso di Formazione di ipnosi gli scorsi mesi di febbraio, marzo e maggio. Lunedì scorso è stato applicato il metodo con il primo intervento di neurochirurgia effettuato in ipnosi.

Si può dire che si tratta del primo intervento fatto a Legnano. Non solo perché come sostiene il primario, dalla letteratura scientifica internazionale che ha avuto modo di consultare, non è stata trovata alcuna descrizione di casi del genere.

Procedura dell’intervento chirurgico sotto ipnosi.

L’intervento chirurgico sotto ipnosi è del tutto diverso dalla “awake surgery”, metodo già adottato da tempo presso l’ospedale di Legnano.

In questo caso, il paziente che precedentemente è stato seguito da uno psicologo, in sala operatoria viene prima sedato, poi risvegliato, e poi ancora sedato.

Nella chirurgia con l’ipnosi, invece, viene eseguito un metodo completamente diverso.
E’ il chirurgo ipnotista ad intervenire e come sostiene il dottor Cividini, 36 anni, varesino, che ha fatto la formazione, il paziente ha seguito una preparazione.

Nei giorni precedenti all’intervento, è stata fatta una registrazione continua dell’encefalogramma, per verificare la capacità di sviluppare un’analgesia naturalmente, cioè di non sentire dolore.

Il paziente è entrato in sala operatoria a mente lucida, senza assunzione di nessun tipo di calmante. Il medico ipnotista ha indotto la trance, prima con la respirazione e poi con il rilassamento muscolare.

Quando il paziente ha raggiunto il rilassamento totale, è stata usata una regressione d’età.

Il dottor Cividini sostiene di averlo accompagnato a quello che si chiama “un luogo sicuro”, cioè un momento della sua vita felice, quindi uno spazio mentale in cui ci si sente a proprio agio.  Il passo successivo è l’analgesia, cioè l‘assenza di dolore.

E’ iniziato, così, l’intervento chirurgico effettuato dal dottor Stefini, che ha inciso la cute e il cranio per eliminare l’ematoma sottodurale.

Nella fase in cui si stavano divaricando i tessuti, il paziente ha fatto una piccola smorfia di disagio e a quel punto si è preferito intervenire con una piccola dose di infiltrazione di anestesia locale sulla cute.

L’intervento è stato monitorato dall’anestesista Luigi Locati  e dopo i punti di sutura, il paziente è stato risvegliato dalla trance.

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