Tecnica di termoablazione del tumore effettuata nell’Ospedale di Monselice

PADOVA – Presso l‘Ospedale Madre Teresa di Calcutta, dal 1999 si eseguono interventi di termoablazione per la rimozione di tumori.

Con questa tecnica, i medici dell’Unità operativa semplice di Epatologia di Monselice hanno eseguito ad oggi ben 1.300 interventi su reni, polmoni, ossa, fegato e tiroide con un successo del 98,5%.

L’ultimo intervento ha riguardato un paziente di 80 anni, affetto da due tumori, uno al fegato e l’altro al rene, a causa dei quali vi erano bassissime percentuali di poter restare in vita.  Ebbene, sono stati rimossi con la tecnica della termoablazione.

Un intervento chirurgico di questa portata, riuscito con successo e tra l’altro su un paziente avanti con gli anni, e quindi con maggiori rischi, accende maggiori speranze a molti ammalati.

L’Ospedale Madre Teressa di Calcutta è da diversi anni rinomato per questo genere di interventi. La termoablazione con microonde ecoguidata per via percutanea, consiste nell’inserimento di un ago che attraverso la pelle, raggiunge la zona malata e uccide le cellule tumorali con il calore.

L’anziano signore sottoposto a questo genere di intervento è guarito completamente; alcuni mesi fa aveva riscontrato un nodulo sospetto di 28 mm nella cupola epatica, nella zona sottostante al diaframma.

Sottoposto ad ecografia e a una TAC, era stata rilevata anche la presenza di una seconda neoplasia di 20 mm al rene sx.

Affetto da una malattia cardiaca, un intervento era sconsigliato. Di conseguenza era destinato a morte certa, se le masse tumorali non fossero state rimosse.

Dopo una lunga riflessione dell’équipe dell’Unità operativa semplice di Epatologia dell’Ospedale, sotto la direzione di Mauro Mazzucco, facente parte dell’Unità operativa complessa di Medicina guidata da Lucia Leone, è stato deciso di sottoporre il paziente a termoablazione, eseguita in sedazione profonda con respiro spontaneo.

L’intervento è durato soltanto 20 minuti circa e a 24 ore dalla fine della rimozione dei tumori, l’uomo è stato sottoposto ad una ecografia che ha dimostrato che non vi era alcuna traccia.
La tecnica della termoablazione funziona come un forno, le cui microonde raggiungendo i 150°C, provocano “la denaturazione delle proteine intracellulari malate, la dissoluzione della membrana e la morte della cellula”. In queste condizioni il tumore viene così disidratato e muore.

La tecnica adottata presso l’ospedale padovano, da almeno 20 anni con successo, è utilizzato solo per alcuni tumori e in alcune condizioni particolari.

Oltre ad essere efficace, non è invasivo perché non richiede l’apertura della zona interessata e di conseguenza, anche pazienti affetti da particolari patologie possono essere trattati, come l’80enne cardiopatico.

Associando un trattamento di chemioterapia, ne accelera il raggiungimento dei risultati positivi.

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