Turchia, Erdogan contro la Convenzione di Istanbul

Erdogan sta vivendo in Turchia un momento davvero molto complesso. Infatti, pure all’interno di casa sua, c’è una netta decisione in merito all’uscita della Convenzione di Istanbul. Bilal, figlio di Erdogan, si trova concorde con la proposta di suo padre mentre sua figlia Summeyer è a favore del patto firmato nell’anno 2011. È un vero e proprio paradosso quello dell’uscita dalla convenzione che sta portando una serie di dubbi e perplessità. Il patto promosso proprio dalla Turchia è iscritto al Consiglio d’Europa per entrare in vigore nel 2014.

Cosa disciplina la Convenzione di Istanbul

La Convenzione di Istanbul nel 2011 va a proteggere le donne contro qualunque tipo di violenza e si basa su in particolare su quella domestica, in modo tale da perseguire i trasgressori e proteggere le vittime. Dopo, del resto, è necessario garantire questo tipo di tutela in quanto il Paese è ancora sotto choc per l’omicidio della 27enne Pinar Gultekin uccisa dal suo ex compagno che prima l’ha soffocata e poi successivamente l’ha bruciata viva. A causa della decisione di ieri vi sono numerosi cortei nelle piazze per far valere i diritti delle donne.

La battaglia sulla decisione

In merito alla Convenzione di Istanbul, la Turchia è spaccata: Erdogan vuole tirarsi indietro soprattutto perché si parla di allargare questo fatto anche ai diritti degli omosessuali, lesbiche e transgender. La Turchia però è conservatrice e non vuole entrare in questo tipo di allargamento. Non è l’unico Paese che ha deciso di ritirarsi da questa convenzione anzi, anche la Polonia ha annunciato che si ritirerà. Però in realtà la Turchia è spaccata a metà perché c’era visione religiosa e politica del capo dello Stato Però in realtà il paese è anche molto laico sotto questo aspetto.

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