Udienza decisiva al Tribunale internazionale per il tarantino Latorre e il barese Girone

TARANTO – Sta per concludersi la vicenda dei due marò cominciata nel febbraio del 2012. I due militari sono a casa e nel frattempo uno si è anche sposato, ma su di loro pende una questione ancora da risolvere.

Avrà inizio oggi, all’Aia, l’ultima udienza d’avanti al Tribunale Arbitrale internazionale che dovrà stabilire chi, fra Italia e India, avrà la giurisdizione ad accertare le eventuali responsabilità dei due marò che sono stati accusati di aver ucciso, al largo di Kerala, due pescatori indiani, che avevano scambiato per pirati.

L’udienza, che avrà la durata di due settimane, concluderà la procedura arbitrale avviata dal Governo Renzi nel giugno 2015; per l’esito della sentenza, però, si dovranno attendere almeno sei mesi.

Il procedimento sarà aperto dai rappresentanti del governo dei due paesi, l’ambasciatore Francesco Azzarello per l’Italia e per l’India, il sottosegretario agli Esteri, Balasubramanian.

Durante l’udienza, che avverrà a porte chiuse, tranne per il discorso dei rappresentanti del governo, il team legale italiano, guidato dall’avvocato di fama internazionale Sir Daniel Beethlehem, sosterrà la tesi italiana che rivendica l’immunità all’estero ai due fucilieri della Marina, diritto che spetta agli agenti dello Stato nell’esercizio delle loro funzioni.

Quel maledetto 15 febbraio del 2012, Latorre e Girone stavano compiendo un’operazione anti pirateria sulla nave Enrica Leexie, battente bandiera italiana e navigavano in acque internazionali.

Nel tratto dell’Oceano Indiano in cui si trovavano, il rischio di attacchi di pirati era altissimo e quando hanno notato i due pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, avvicinarsi a bordo del peschereccio St.Antony, i due marò hanno dichiarato di avere sparato in acqua vari colpi di avvertimento.

Latorre e Girone furono arrestati e rimasero a Delhi per diversi anni, in attesa dell’arrivo di un capo d’imputazione, rischiando anche la pena di morte.

Sono trascorsi molti anni a causa di rinvii e ricorsi e per le lentezze burocratiche. Finalmente, poi sono arrivate le misure provvisorie imposte dalla Corte che ha permesso ai due marò di attendere nelle loro case, il loro destino.

Lo Stato Italiano si è impegnato ad inviare i due militari a Delhi, nel caso di affidamento della giurisdizione all’India.

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