Un unico grido nel mondo per George Floyd, “voglio respirare”

Si è elevato un unico grido nel mondo in nome di George Floyd, i manifestanti si inginocchiano da Londra a Sydney, da Seul a Tunisi a Tokyo. Al grido “voglio respirare il gesto è diventato un simbolo di protesta per la violenta morte del giovane afroamericano. In piazza sono scese decine di migliaia di persone per far sentire la loro voce e hanno messo da parte per il momento il distanziamento sociale che dovrebbe essere rispettato per il covid19.

Un unico grido nel mondo, “voglio respirare”

Tantissime le persone che hanno manifestato con cartelli e slogan scritti in tutte le lingue, ma tutte portavano unico grido nel mondo, “Voglio respirare”. Sono le parole delle dal giovane durante quei minuti terribili in cui, fermo a terra e bloccato dal poliziotto, supplicava di lasciargli prendere respiro. L’agente, che in quel momento teneva il ginocchio premuto sul suo collo, non ha ascoltato la supplica di Floyd e l’afroamericano è morto praticamente soffocato. Le manifestazioni si sono tenute anche a Melbourne e a Sidney, in Australia, dove sono state mostrate anche le scritte con il nome di George Floyd e quella”Black lives matter”.

George Floyd: Manifestazioni di protesta ovunque

A Londra con un megafono i manifestanti hanno gridato che è il momento di bruciare il razzismo istituzionale. La folla dei manifestanti ha urlato queste parole davanti al palazzo del parlamento inglese. Anche a Parigi i manifestanti hanno protestato, ma uno schieramento di polizia li ha bloccati a poca distanza dall’Ambasciata degli Usa, a place de la Concorde. Anche in Italia da Torino a Napoli si sono tenute le manifestazioni di protesta e i giocatori dell’Atalanta si sono perfino inginocchiati durante l’allentamento. Proteste anche a Berlino e in Corea del Sud, dove per il secondo giorno si sono riuniti i manifestanti. Insomma, il mondo è in rivolta per quanto accaduto e tutti stanno facendo sentire la loro voce.

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