Vaccino contro il morbillo: Non c’è la copertura minima del 95%

SALUTE E BENESSERE – Il Ministero della Salute ha parlato: la copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo-parotite-rosolia si ferma al 93,2%, non raggiungendo l’obiettivo del 95% che serve per eliminare la malattia.

I dati attestano che nel 2018 è cresciuta la copertura vaccinale contro la polio, ma ci sono ancora delle regioni sottosoglia come: Marche, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia e Veneto.

Stanno aumentando anche le vaccinazioni non obbligatorie, con un +0,73% rispetto al 2017 per l’anti-pneumococcica e un +2,3% quella antimeningococcica.

Tutti questi dati verranno poi confrontati con quelli raccolti in tutte le regioni dall’Anagrafe nazionale vaccinale. La novità, infatti, è proprio questa: già da aprile 2019 è attiva l’Anagrafe Nazionale Vaccinale, che si sta occupando della rilevazione dei dati storici relativi alle coorti di nascita a partire dall’anno 2000.

Non solo stanno migliorando le coperture dei vaccini obbligatori e non, ma si stanno anche recuperando gli inadempienti. Anche il Ministro della Salute, Giulia Grillo, ha fatto sentire la sua voce affermando che bisogna migliorare l’offerta e l’accesso ai servizi, ponendo particolare attenzione a quelli che sono i dubbi dei cittadini riguardo all’efficacia e sicurezza dei vaccini, alla loro utilità e benefici. 

Per quanto riguarda le attività di recupero nei bimbi non vaccinati, si verifica un trend positivo: l’anti-polio arriva al 96% e l’anti-morbillo al 94,9%, così come anche i famosi “richiami”, somministrati solitamente a 5/6 anni, stanno crescendo.

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