Uila Puglia: intervenire su manodopera agricoltura

TARANTO Uila Puglia ritiene che non basti regolarizzare 500mila irregolari per far fronte all’emergenza riguardo al caporalato e allo schiavismo in agricoltura.

Infatti, tra l’emergenza Xylella e quella CoVid-19, secondo l’associazione dei braccianti si sono perse 200mila giornate di lavoro e 4000 posti. I dati si riferirebbero solo al Salento.

Su 172mila persone impiegate, 39mila sono cittadini stranieri. In più, su queste 172mila persone, circa il 30% non riesce a fare più di 51 giornate all’anno. Se si verificano i dati con i lavoratori stranieri, si arriva al 41%.

Quindi, secondo Uila Puglia, è importante regolarizzare la posizione di circa 60mila persone che sono diventate irregolari solo negli ultimi tempi, perché hanno perso il lavoro a causa del CoVid-19.

“Come Uila abbiamo, in questi giorni, più volte precisato che riteniamo che la nostra agricoltura abbia necessità di braccia, ma in particolar modo abbia necessità di dare diritti a queste braccia, che siano italiani o stranieri. Rispettare i contratti di lavoro e leggi sociali deve essere la normalità”.

Così conclude il sindacato, che auspica una regolarizzazione che non dipenda dalla provenienza del lavoratore.

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