Manduria. Scoperta straordinaria nei fondali dell’ambientalista tarantino Matacchiera

Nel corso di un servizio videografico il tarantino, ambientalista Fabio Matacchiara si è imbattuto in una cosa che non si aspettava certamente di incontrare.

L’affascinante scoperta sarà oggetto di studio da parte di mani e occhi esperti.

Il ricercatore si trovava nei fondali di San Pietro in Bevagna e mentre faceva delle riprese, ha notato la presenza di enormi blocchi di pietra che potrebbero essere i resti di un antico porto di epoca romana. Evidentemente, con il tempo, le maree e le erosioni lo hanno sommerso completamente.

E’ stata avvisata immediatamente la Sovraintendenza e contattati gli esperti archeologi.

Nel comunicato fatto dall’ambientalista, si dice infatti del rinvenimento al largo di San Pietro in Bevagna di “un’opera imponente costituita da innumerevoli blocchi ordinati tra loro che farebbero pensare alla presenza di un’area portuale, forse romana, che nel corso dei millenni il mare ha sommerso”.

E’ sicuramente un’opera di grande valore storico e culturale.

Non essendo stata indicata la zona del ritrovamento, si presume che sia quella in contrada Borraco, tra l’omonimo fiume e il villaggio turistico Campo dei Messapi.

Alcuni anni fa, ci fu un’enorme mareggiata in questa zona, che fece ritirare la spiaggia di diversi metri e affiorare sulla battigia una serie di blocchi di pietra simili a quelli che appaiono nel video di  Matacchiera.

Nello stesso punto, nel 2010, la Guardia di Finanza scoprì i resti di un relitto di nave romana.

Sarebbe ora che si capisse l’origine di questo antica traccia del passato per collocarla nell’elenco di tutte le cose straordinarie che il tempo ci restituisce.

Attendendo con ansia notizie certe dagli esperti, ci piace allacciarci a dei racconti che ci arrivano dai nostri nonni che rappresentano una mescolanza tra leggenda e realtà.

Si racconta la leggenda dello sbarco su queste spiagge dell’apostolo Pietro.

Lo descriviamo rifacendoci alla descrizione che ne fa lo studioso manduriano Nicola Morrone nel suo lavoro “Le radici di un mito: Felline, Fellone e lo sbarco di San Pietro a Bevagna”.

“………..E’ la leggenda dello sbarco di San Pietro Apostolo……………nell’anno 44 D.C., a seguito di un naufragio. Si racconta che egli avrebbe convertito al cristianesimo Fellone, il signore del vicino villaggio di Felline, permettendogli di guarire all’istante dalla lebbra che lo aveva colpito. In seguito, il santo avrebbe convertito, battezzato e guarito dalla malattia le genti vicine”.

 

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