Taranto. Gli ambientalisti non vogliono il porto turistico a Torre Blandamura

Sull’area riguardante Torre Blandamura un’impresa di costruzioni vorrebbe costruirci un porto turistico. Il Comune di Taranto, con una determina dello scorso 18 luglio ha dato la propria approvazione.

La zona di cui stiamo parlando sembra un luogo incantato situato tra Marina di Leporano e la litoranea di Taranto.

Gli amanti della pace e della natura, sono soliti attraversare questa zona, per passeggiate a cavallo e jogging e inoltre preferisce questo posto che vuol fare il bagno in solitaria, lontano dalla folla e dal vociare dei bagnanti, tipici di qualunque spiaggia in piena estate.

Qui, oltre alla sabbia arsa dal sole, si trova anche una zona fresca posta all’ombra, grazie alle piante di pino d’aleppo e dalla macchia mediterranea che si estende dove si perde la vista, con viottoli naturali, che dalla zona immersa nel verde giungono fino alla scogliera e al mare.

La pineta di Torre Blandamura è una celebre località salentina, oggetto di mire edilizie. In particolare, Italconsult Costruzioni srl, ci vorrebbe costruire un porto turistico.

In realtà, il comune ha concesso ben 10 mila metri quadrati della zona verde e quasi 23 mila metri quadrati del mare, per realizzare la struttura.

Se si fa riferimento al vecchio progetto presentato alla Regione Puglia nel 2002, l’opera dovrebbe prevedere 210 posti barca per l’ormeggio, 90 di rimessaggio, 144 posti auto e molo da 252 metri.

In una nota, il circolo di Rifondazione Comunista Peppino Impastato di Taranto, lo definisce un “Un ecomostro”, ed è per questo motivo che ha chiesto l’intervento al sindaco Rinaldo Melucci per evitare che venga deturpata una zona incontaminata tanto importante per il territorio tarantino.

Zone come questa ce ne sono davvero poche e stravolgerla sarebbe un vero peccato.

Nel corso degli anni, è stata meta turistica tanto apprezzata dai tedeschi e villeggianti che arrivano da ogni parte del mondo. Gli ambientalisti non ci stanno, perché godere di una pineta come questa non è cosa facile. Un polmone verde così garantisce aria salubre ai cittadini che possono  allontanarsi qualche ora dallo smog cittadino e riprendersi dallo stress causato dalla quotidianità.

Lasciandolo incontaminato si viene a tutelare l’ecosistema, ma oltre ad avere un’importanza ambientale, la zona di Torre Blandamura ha un valore storico poiché rappresenta il sito dove si rifugiavano i soldati e infatti si possono trovare ancora dei manufatti della Marina.

Il Tar, nel 2015 aveva definito abusivi alcuni lavori che erano stati effettuati, come le recinzioni e il brecciolino sparso su alcuni viottoli naturali. Lavori poi bloccati dalla Guardia Forestale.

Purtroppo nel corso degli anni sono stati diversi i tentativi di voler costruire strutture per incrementare il commercio, ma penalizzare la natura è sia ingiusto che pericoloso per la sopravvivenza umana.

Lasciamo alla natura qualcosa che le appartiene e che ci viene concessa gratuitamente.

Nel corso degli anni, numerosi incendi hanno danneggiato l’ambiente e per fortuna sia la macchia mediterranea che gli alberi hanno ripreso a crescere. L’uomo ha abbattuto volontariamente numerosi alberi e sradicato parte della macchia mediterranea.

L’uomo distrugge e si prende ciò che vuole. Legambiente si rivolge al sindaco e alle associazioni territoriali sperando in una maggiore sensibilizzazione del problema.

Un posto come Torre Blandamura non deve essere stravolto perché è uno fra i luoghi più belli del territorio e i cittadini meritano che venga tutelato.

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