Castellaneta: straripamento fiume Lato, tutto fermo dal 2002

CASTELLANETA – Dall’ottobre 2017 dura il presidio degli agricoltori di Castellaneta sul fiume Lato, ai confini con Palagianello. La strada è interrotta a causa dello straripamento del fiume che impedisce il passaggio sulle statali provinciali 12 e 14. Nonostante i 20 milioni di euro spesi in questi anni, la situazione non è mutata. Ieri c’è stato un tavolo verde che ha riaperto finalmente la questione.

Castellaneta, la rabbia dell’onorevole Rubino

Alla conferenza stampa hanno preso parte Paolo Rubino, Pietro Ricci, Cosimo Borracino (consigliere regionale), Peppe Spera, Rocco Loreto e l’avvocato Cosimo Antonicelli. L’onorevole Rubino ha poi rilasciato alcune dichiarazioni. “E’ dal 2002 che questa strada provinciale che collega il Nord Italia al Sud Italia per andare in Calabria è bloccata dal 2002. Noi vogliamo sapere se c’è un’altra parte in Italia o nel mondo in cui è possibile inibire il passaggio e bloccare il transito per tanti anni.

Ambiente danneggiato con una violenza unica

Ancora l’onorevole “Il problema è ancora più grave perché sono stata bloccate due strade provinciali e spesi oltre 20 milioni di euro“. Inoltre rincara la dose “non solo non risolvendo i problemi ma danneggiando l’ambiente con una violenza unica e che in un paese più attento con la cittadinanza più attiva non avrebbe permesso”. Inoltre l’onorevole rivendica a gran voce l’accordo siglato nel 2017 per risolvere la situazione e chiede “Che fine ha fatto?”.

Non va bene affidare al comune il progetto “Il dato certo è che si continua a sperperare soldi, “ora basta, chiediamo al governo che ripeschi quell’accordo e lo realizzi. Inoltre diciamo alla Regione Puglia che non è possibile affidare a un comune che negli anni si è dimostrato incapace il progetto, occorre il genio militare” conclude.

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Parla Pietro Ricci, presidente del tavolo verde

Un punto fondamentale oltre al fiume e alle strade che sono utili anche agli agricoltori che devono circolare. A fianco al fiume ci sono risorse agricole sprecate e terreni che si allagano di acqua. In questo modo gli agricoltori non raccolgono nulla e non sono stati risarciti. Anche le vasche di Palagianello sono costate un patrimonio di soldi pubblici e il progetto è completamente abbandonato. Questo il pensiero di Ricci.

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