Coronavirus e tracciamento, l’idea della Puglia subisce complicazioni

Attraverso l’ordinanza sono state indicate tutte le procedure da seguire e da rispettare conformi alla legge. Il tracciamento è utile a posteriori qualora ci dovessero essere casi di coronavirus in modo da informare l’ASL dell’identità della persona ammalata. Fin qui nessuna fatica, le indicazioni sono molto chiare, l’autodichiarazione si trova dappertutto ed è semplice da reperire. L’app immuni tra l’altro funziona benissimo, se non fosse però che ci sono dei piccoli disservizi e che partono dalla semplice compilazione del modulo per l’ingresso nella regione Puglia.

Coronavirus, il modulo da compilare poco utile: una perdita di tempo

Coronavirus, tracciamento e turismo non possono andare di pari passo perchè una semplice vacanza rischia di diventare un incubo. I visitatori in Puglia hanno l’obbligo di compilare il modulo e conservarlo per un mese, riempiendolo con tutti i luoghi visitati e cercando di ricordare le persone incontrate.

Questo vuol dire che durante il soggiorno ogni visitatore deve avere buona memoria oppure deve aggiornare il foglio praticamente al momento. Insomma si tratta di una norma creata proprio per non essere mai rispettata.

App immuni molto più affidabile e credibile del foglio di tracciamento

Il tutto succede perchè in primo luogo il visitatore non riuscirà mai a compilare senza commettere errori il modulo o in modo appropriato. Poi perché non si saprà mai se le dichiarazioni rilasciate e sono reali o no. Si possono anche rilasciare informazioni false. E così nonostante tutto il turismo sembra essere ripartito, ma ancora adesso non si sa quali possano essere i pro e quali i contro.

Secondo gli esperti ad esempio, per contrastare il virus, sarebbe bastato utilizzare l’app immuni che tramite il tracciamento e la geo localizzazione sarebbe stata più credibile. In Italia tutto è difficile, basti pensare alla burocrazia.

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