Francesco Greco: intervista al musicista tarantino

TARANTO – Francesco Greco è un musicista e compositore tarantino di alto profilo. In questa intervista ci racconta la sua storia.

1) Come nasce la tua passione per la musica?

Mia madre è stata insegnante di violino al Conservatorio di Taranto per 45 anni e, quindi, bisognava fare il violinista “per forza”. È nata così, anche se io non volevo. Poi, il mio primo regalo di Natale è stato un violino di un quarto, quindi è nata così.

All’inizio, lo studio del violino è di una difficoltà assoluta, perché si studia da bambini. E da bambini italiani non siamo pronti a sacrificarci no? Siamo per il gioco. Quindi, bisognava dedicarsi alla musica, oltre alla scuola. Quindi si faceva l’uno e l’altro: mattina, pomeriggio e sera. Con il passare del tempo, quando si vedevano uscire le prime canzoncine con il violino, si potevano suonare le cose più belle, si inizia a capire che a qualcosa serve.

Piano piano, diventa sempre più bello. Quando si studia qualsiasi strumento l’inizio è pesantissimo, ma con il tempo diventa bello.

2) Mi racconti qualcosa di bello della tua formazione? Hai frequentato il Paisiello, hai vinto tantissimi premi… C’è stato un momento in cui hai detto: “Sì, questa è la mia strada”?

Allora, io vengo dal Paisiello. Sono laureato due volte in musica. Nel Paisiello c’è stata la svolta quando c’è stato il direttore d’orchestra, del Conservatorio di Taranto e maestro Paolo Lepore (2002-2004). Ha portato bellezza sia al Conservatorio che agli alunni e ai maestri e ci ha fatto suonare.

Con lui ho vinto la borsa di studio a Taranto e ho vinto il premio della provincia come migliore alunno della Puglia nell’anno 2000, l’anno della mia laurea. Con lui ho vissuto la serata migliore della mia vita. Ero a un concerto, ero ancora un alunno. Feci il solista al posto del Maestro Vinciguerra (che purtroppo ora è morto). Lui non arrivò in tempo per quella serata a Molfetta e io ero disponibile per fare i “Tanghi” di Piazzolla.

Fu una svolta bellissima, capii tante cose, fu un successo clamoroso. Una serata di quelle indimenticabili. Già avevo scelto di fare musica leggera con il violino. Fondai un gruppo e piano piano abbiamo dato una svolta girando mezza Italia.

3) Tu sei anche compositore, però questo tuo “comporre” lo dedichi alle occasioni speciali. Una delle ultime occasioni è stata quando una delle associazioni dei genitori dei bambini morti di tumore ti hanno chiesto di esibirti per loro e tu hai deciso di fare loro un regalo. Raccontaci questo fatto.

Io non sono un Compositore, sono un piccolo compositore che ogni tanto ha un po’ di inventiva, soprattutto nelle colonne sonore (mi piace). Era un brano che avevo da parte che si intitola “Momenti”.

Si trova nel disco che ho fatto un anno fa. È stata una cosa incredibile, perché mi venne di suonare questo brano mentre volavano i palloncini in un evento a Taranto mostruoso. Ogni volta che suono questo pezzo racconto questa storia.

C’erano 6000 persone in silenzio a Taranto, mai vista una cosa così, e i genitori mi chiesero di suonare questo brano. Uno di quei bambini è stato un mio alunno quando insegnavo alla scuola Volta a Taranto, Repuzzi. Un alunno fantastico.

Mi hanno chiesto di suonare questo brano. Una cosa emozionante. Questo brano è diventato virale. Ho anche un altro brano, che avrei voluto diventasse un inno per Taranto. Si chiama “In Magna Grecia Exultat”. Abbiamo fatto anche un video in 3D. Racconta la storia della città, della parte brutta che diventa bella e dei bimbi di Taranto. Tosto, spartano.

4) Quali saranno i tuoi prossimi progetti nell’immediato e più lontano?

Io ho inaugurato le festività natalizie il 21 novembre. Abbiamo fatto l’evento più bello di sempre nel luogo n.1 di Taranto, il Teatro Orfeo.

Abbiamo fatto un sold out micidiale, fantastico. Ho fatto una maratona di brani: 65 brani, 2 tempi di concerto, dai Queen, alla musica delle colonne sonore, alla musica classica, per finire con un brano natalizio.

La gente è impazzita. Continueremo nella provincia di Taranto, nel barese e nel leccese. Andremo un po’ ovunque. Il 9 dicembre ero al Teatro Petruzzelli di Bari, per uno spettacolo organizzato da Fabiano Marti, ne abbiamo che ne abbiamo fino al 6 gennaio. Tutti gli appuntamenti sono sul sito francescogreco.org.

5) Si parla sempre di rinascita culturale e sociale a Taranto, di riconversione. Tu fai parte della cultura come maestro di musica e di violino, quindi incontri delle difficoltà, ma anche delle soddisfazioni. Dal tuo punto di vista, cosa ti senti di augurare alla città, cosa pensi si possa migliorare e cosa pensi sia meglio che resti così?

Bisogna fidarsi. Gli enti, le emittenti, le testate giornalistiche dovrebbero dare più peso, un aiuto maggiore. A Taranto si parla sempre dell’Ilva, di questo problema che prende il 78% della giornata, però non c’è solo l’Ilva.

C’è anche bellezza. La bellezza siamo noi: musicisti di Taranto, tutti quelli che fanno poesia, arte, quadri, qualsiasi cosa, no? È difficile fare pubblicità del nostro evento: o sei una grossa associazione, oppure te la devi cavare da solo.

Non è possibile che devo fare io l’evento e devo vendere io i biglietti. Io devo essere aiutato, perché sto facendo qualcosa per la città. Ho bisogno dell’aiuto di tutti. Se vengono quelli di fuori, arrivano manifesti e tutto quanto quello che si possa fare.

Siamo fortunati, perché la gente apprezza quello che faccio io, ho fan ovunque, sono felice di questa cosa, però serve aiutare quelli della nostra città. Il Comune di Taranto si sta muovendo in questo senso.

Un grande elogio va a Fabiano Marti, perché ha mosso una cosa che non si muoveva da decenni. Fa cose pazzesche, meravigliose. Se facessimo quello che fanno a Bari, non ci vedono proprio. Loro hanno tutto. Vado spesso a esibirmi lì, il biglietto arriva anche a 30 euro.

Ringraziamo Francesco Greco per averci concesso questa intervista.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy