Life4MarPiccolo: ecco chi partecipa al progetto

TARANTO Life4MarPiccolo prosegue le attività di bonifica sul bacino di Taranto. Al progetto aderiscono:

L’idea è di creare una tecnologia ecocompatibile che permette di raccogliere i sedimenti minerari nel bacino tarantino. In più, la piattaforma deve essere facile da usare per gli operatori.

L’impianto mobile potrà lavorare su una superficie di 3000 metri quadri. Come vengono raccolti i sedimenti?

Tutto si basa su un filtro a membrana, che riesce a separare l’acqua dai sedimenti. Quindi, questi rimangono a bordo per essere trasportati poi al centro di smaltimento. Invece, l’acqua pulita viene rimessa in mare.

Dove non ci sono sedimenti, ma c’è vero e proprio inquinamento, il progetto Life4MarPiccolo prevede l’uso di microrganismi fungini. Di cosa si tratta?

Sono dei microrganismi che vanno ad attaccare direttamente i batteri che costituiscono l’inquinamento marino. Quindi, l’acqua si decontamina senza passare per l’impianto. In più, questi microrganismi non sono pericolosi per la salute umana.

Il tutto andrà a energia rinnovabile, con impianti fotovoltaici. In più, questa tecnologia si può applicare anche a distese marine più grandi. In proporzione, però, dovrebbe aumentare anche la piattaforma.

“La sperimentazione si svolge su un’area di straordinario interesse economico e turistico come il Mar Piccolo di Taranto, ma ad elevato rischio ambientale per la presenza di alti livelli di contaminanti nei fondali che si risospendono facilmente nelle acque del bacino” ha spiegato il coordinatore del progetto Gaetano Perrotta, ricercatore del laboratorio Enea di Bioprodotti e Bioprocessi.

Quello che si farà a Taranto si potrà replicare per salvare il mare in tutta l’Unione Europea.

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