Marina di Ginosa festeggia i 100 anni e ricorda le foibe

GINOSA – La comunità marinese quest’anno festeggia il centenario della fondazione della borgata e in questa occasione si stanno raccogliendo le testimonianze nel territorio, luogo di accoglienza delle vittime delle foibe.

Come ricorda il giornalista Michele Pacciano, nel suo racconto sulle famiglie marinesi e ginosine, questo luogo ha rappresentato un punto di riferimento per tanti esuli fiumani e giuliano-dalmati.

Quest’anno in cui si festeggia il centenario della nascita della borgata, si vuole ricordare come il dramma delle foibe abbia coinvolto molto da vicino la marina, che ha dedicato anche delle strade agli avvenimenti più drammatici.

Non si tratta di una storia così tanto lontana, anzi, vivono qui famiglie che hanno vissuto in prima persona questi drammatici avvenimenti che hanno cambiato totalmente la loro vita.

Una nota famiglia, i Costella, era stata colpita da quel conflitto e i vari componenti erano stati divisi fra due sponde opposte della barricata.

Oggi, Antonio Costella, il capo famiglia che ha subito la perdita dei congiunti, ricorda la sua prigionia nei campi di concentramento nazifascisti in un libro autobiografico dal titolo “E all’alba venne il gelo”, scritto in collaborazione con la storica bibliotecaria Sonia Residori.

Costella, oggi produttore e commerciante di miele, ha vivo nella memoria il ricordo di tanta sofferenza a causa della dolorosissima perdita dei suoi cari. Nel suo libro, esprime la sofferenza di una vita vissuta nel ricordo di tanta gente che ha pagato con la vita.

Il giornalista Pacciano scrive:

“In Istria, nel Friuli Venezia Giulia e in Dalazia, i Partigiani jugoslavi agli ordini di Tito, si macchiarono di crimini esecrabili e indicibili, che si nutrirono di odio antiitaliano, più di 7000 persone vennero gettate nelle cavità carsiche”.

Sottolinea che anche molti italiani in quelle circostanze non si comportarono molto bene. La famiglia Costella, invece, lottò con orgoglio, schierandosi con la Resistenza ed è per questo che va onorata e ricordata.

 

 

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