Martina Franca: Beppe Convertini “Mi manca la mia terra”

MARTINA FRANCA – Il popolare conduttore Beppe Convertini oltre a essere molto amato è anche originario di Martina Franca. Ha rilasciato una intervista a Today in vista dello start del nuovo programma su Rai 1.

Beppe Convertini è di Martina Franca

Il conduttore spiega il suo rapporto da privilegiato col mare “Martina Franca è in collina, in Valle d’Itria, e sono equidistante dal Mare Ionio e dall’Adriatico. Andare al mare per me è sempre stato un sogno. Il mare mi dà quel senso di libertà che nient’altro mi dà, forse solo l’andare a cavallo. E’ qualcosa di unico. Ogni volta che mi immergo nel mare tutti i cattivi pensieri vanno via. Voglio spezzare una lancia a favore di Taranto, che ha un mare straordinario. Andiamo a scoprire Taranto, che è una città davvero incredibile e c’è un mare dai colori unici”.

La mancanza per Martina Franca

Poi è la volta della grande mancanza affettiva della sua terra “Mi manca molto, anche se ci vado spesso. Ho mamma che ha 84 anni, ho perso mio padre quando ne avevo 17, quindi ho un legame molto forte con lei. Poi ci sono le mie sorelle, i nipoti, i bisnipoti. Tutta la mia famiglia è lì e quando ho la possibilità ci vado sempre. Come se una parte di me è lì e ogni volta è davvero tornare a casa. Certo Roma, come Milano e Torino, dove ho vissuto, sono sempre casa, però la casa d’origine è quella. Quando ti perdi nel labirinto bianco, tra gli intarsi di barocco della cittadina, sono quei posti che conosci benissimo. In ogni angolo c’è un ricordo, una memoria storica. E poi incontri quelle persone che conosci da sempre, al di là degli amici, dei compagni di scuola, proprio quelle persone che hai visto sempre nella vita, per tanti anni”.

Beppe Convertini, la figura della madre

Infine un riferimento personale alla mamma, ultra 80 enne e al padre scomparso quando aveva 17 anni. “C’è sempre stato un legame fortissimo, fin da bambino, perché mamma era un po’ quella mamma protettiva. Papà faceva il camionista, non c’era quasi mai. Poi lui era molto simpatico all’esterno, ma in famiglia era il classico papà, poco amico, come invece si usa oggi. Il papà che ti guardava e sapevi che non c’erano vie d’uscita. L’ho perso a 17 anni e mamma è diventata una figura fondamentale, è stata molto madre ma anche molto padre.”

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“E’ stata una donna capace di crescere tre figli, e poi anche i nipoti, ma lasciandoci molto liberi. In questi anni ho cercato di restituire a lei tutto quello che lei mi ha regalato, oltre all’amore, ma proprio il suo sforzo e la sua fatica per farmi crescere, per darmi un’istruzione e un’educazione. Tutte le estati la porto in vacanza più di una volta. Mi piace molto l’idea che un figlio possa finalmente donare alla propria madre e al proprio padre un po’ di quello che ha ricevuto da sempre. Bisogna imparare a dire ‘ti voglio bene mamma’ e ‘ti voglio bene papà’, perché sono quelle cose così scontate che molto spesso non si dicono, e poi non ci sarà più il tempo per dirlo”. Così dichiara Beppe Convertini.

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