Niccolò Fabi denuncia: “Nessun parco per mia figlia”

TARANTO Niccolò Fabi ha reso noto alla stampa il suo caso. Il cantante aveva fatto 4 anni fa una donazione alla Città dei Due Mari.

Niccolò fabi
Riconoscimento editoriale: pagina ufficiale Facebook di Niccolò Fabi

Infatti, la donazione era per sua figlia Olivia, morta nel 2010. Per ricordarla, il cantante aveva deciso di far partire una raccolta fondi per realizzare un parco a Taranto. Infatti, avrebbe voluto dare un sorriso ai bambini che vivono la vicenda ex Ilva.

Ora il cantante denuncia che non sarebbe stata posata nemmeno la prima pietra. “È un tasto dolente, perché quei rendering appartengono a una comunicazione di tempo fa. Ci fu una presentazione in Comune, ma finora i lavori, a distanza di tre anni, non sono partiti. Quello di Taranto è l’unico progetto che non siamo riusciti a portare a termine in dieci anni” ha spiegato Niccolò Fabi.

L’occasione nasce anche dalla presentazione in Puglia del suo nuovo album, “Tradizione e tradimento”. Secondo il cantante, il progetto sarebbe incappato in un vortice di campanilismi e interessi. Il cantante ha deciso di parlare ora perché aveva raccolto delle donazioni e ora vuole far sapere a chi ha donato com’è andata.

Niccolò Fabi: la risposta dell’assessore Viggiano

L’assessore comunale Francesca Viggiano ha risposto a quanto dichiarato da Niccolò Fabi. Secondo l’assessore, c’è ancora la volontà di creare il parco, ma la colpa non è del Comune di Taranto. Infatti, i ritardi dipenderebbero dalla Provincia di Taranto.

In più, si tratterebbe di un semplice ritardo. Infine, l’assessore contesta quanto detto dal cantante sull’ego e sugli interessi che avrebbero bloccato il progetto. Infatti, visto che il parco dovrebbe essere vicino all’ex Ilva, serve un certificato da parte della Provincia, che non sarebbe mai arrivato.

In più, il Comune avrebbe già ottenuto tutta la documentazione dall’Arpa Puglia e da tempo starebbe mandando solleciti per risolvere la situazione, nonostante i media tacciano secondo l’assessore.

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