Qualità della vita: le migliori città (e le peggiori) ripartite per fasce di età

Il Sole 24 Ore ha pubblicato tre nuovi indici classificando le migliori e le peggiori città italiane in base al criterio della qualità della vita. Le classificazioni sono tre perché sono ripartite per fasce di età: ci sono i bambini, di età compresa tra 0 e 10 anni, i giovani, di età compresa tra 18 e 35 anni e infine gli anziani, over 65. Il dato che salta subito all’occhio è l’enorme differenza che intercorre tra le 3 Province migliori per le 3 fasce di età, vale a dire Cagliari (per i bambini), Ravenna (per i giovani) e Trento (per gli anziani).

Qualità della vita Sole 24 Ore: un dato generale

Non si parla di benessere generale: per quello bisognerà attendere la classifica di fine anno, tuttavia ogni classifica si compone di 12 caratteristiche principali, che si basano su indicatori di vivibilità del territorio, parametrati all’età delle persone. I punteggi assegnati vanno da 0 a 1.000 e il punteggio finale è ottenuto dalla media dei totali. Tra i nuovi indicatori spuntano i servizi efficienti resi disponibili dalle istituzioni, le condizioni di vita, i comportamenti nei confronti delle persone più fragili e vulnerabili (intesi anche come politiche attive) e le aspettative delle persone più giovani nei confronti del futuro sul territorio. Il risultato finale, come evidenzia anche il quotidiano economico, raffigurano dei divari generazionali oltre che i soliti Nord-Sud.

Top 5 e Flop 5: classifica città più vivibili Italia

In effetti la prima grande divergenza che incombe è quella territoriale, perché le province del Sud risultano sempre in fondo alle varie classifiche. Ma basta vedere la top 3 per notare che il divario sia, per l’appunto, anche a livello generazionale.

Queste le tre top five (tra parentesi il punteggio), che premia la migliore città italiana. La graduatoria città italiane stando all’analisi degli indicatori della qualità:

  • Bambini
    • Cagliari (546,3);
    • Udine (542,4);
    • Oristano (517,5);
    • Aosta (517,2);
    • Gorizia (514,7).
  • Giovani
    • Ravenna (604,7);
    • Ferrara (590,9);
    • Forlì-Cesena (578,7);
    • Vercelli (573,8);
    • Piacenza (570,2).
  • Anziani
    • Trento (624,3);
    • Ravenna (566,3);
    • Bolzano (548,8);
    • Aosta (541,2);
    • Bologna (527,6).

In fondo alla classifica delle città italiane, dunque dove la qualità della vita in Italia è la peggiore, la situazione è la seguente:

  • Bambini
    • Reggio Calabria (308,2);
    • Catania (306,8);
    • Pescara (301,5);
    • Cosenza (292,7);
    • Foggia (290).
  • Giovani
    • Napoli (390,1);
    • Potenza (389,1);
    • Barletta A.T. (377,2);
    • Roma (377,2);
    • Sud Sardegna (372,2).
  • Anziani
    • Palermo (293,7);
    • Vibo Valentia (293,7);
    • Messina (291,9);
    • Trapani (281);
    • Agrigento (270,8).

La qualità della vita a Taranto: come ci vivono bambini, giovani e anziani?

Dove si trova Taranto nelle singole classifiche elaborate dal Sole 24 Ore? Per quanto riguarda la classifica generale per i bambini, la città jonica si trova in 87° posizione, non eccellendo in alcuna particolare posizione, e anzi denotando il peggior risultato quando si parla di verde attrezzato (è in centesima posizione). Il miglior piazzamento riguarda il dato sui delitti denunciati ai danni dei minori (12° in Italia).

Per quanto riguarda la classifica relativa alla fascia d’età per i giovani, Taranto fa anche peggio, trovandosi in 101° posizione nella classifica generale. Il peggior piazzamento lo si ha nel quoziente di nunzialità, ovvero il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, dove la città jonica si trova in 94° posizione. Il miglior piazzamento (12°) è nell’indicatore che rivela il tasso di disoccupazione giovanile (range età 15-29 anni).

Infine, anche nella classifica della qualità della vita riservata agli anziani, Taranto non eccelle: nel posizionamento generale, infatti, il posto occupato è al fondo della classifica, più precisamente in 96° posizione. In merito all’indicatore “Pensioni di basso importo”, Taranto è in 36° posizione, mentre è 39° per quanto riguarda la spesa per il trasporto disabili e anziani. Il miglior piazzamento è nel consumo di farmaci per malattie croniche, dove Taranto acquisisce un valore pari a 0 e guadagna la vetta della classifica. Il peggior piazzamento, invece, lo ha nei piazzamenti di inquinamento acustico (100°) e nel numero di biblioteche sul territorio (103°).

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