Referendum anti-Ilva: bocciatura al Comune

TARANTO Referendum anti-Ilva: il Comune boccia i quesiti. L’avvocato e giudice di pace Nicola Russo, aveva presentato, nei mesi scorsi, i quesiti per un referendum anti-Ilva.

In questi giorni è arrivata la bocciatura da parte del comune di Taranto. Il Comitato promotore “Taranto Futura” ha presentato ricorso e la prima udienza è fissata per il 10 Marzo 2020.

Un referendum anti-Ilva, fu tenuto già nel 2013 e non raggiunse il quorum del 50% più uno. Per l’esattezza, alle urne quel 14 aprile si recarono circa 32mila persone, circa il 20% della popolazione avente diritto.

Allora l’unico partito che diede indicazioni di voto fu SEL che disse di votare “No” al primo quesito mentre di dire “Sì” al secondo.

Russo ha convocato per oggi una conferenza stampa dove intende spiegare le ragioni dell’iniziativa legale a supporto del referendum anti Ilva. Sono due i quesiti proposti. Il primo chiede la chiusura dell’area a caldo del siderurgico, mentre il secondo chiede l’allontanamento dello stabilimento dalla città.

I due quesiti si basano sul principio di tutela della salute di cittadini e operai. Per Russo riconvertire l’impianto non metterà a rischio i posti di lavoro, per la bonifica fa affidamento sui fondi che la comunità europea mette a disposizione per questi scopi.

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