Regolamento della biblioteca comunale di Massafra: l’intervento di Ida Cardillo

MASSAFRA – Com’è noto, il consiglio comunale di Massafra nel corso della seduta del 16 marzo scorso (Clicca qui per rileggere il nostro articolo) ha deliberato l’approvazione del regolamento per il funzionamento della biblioteca comunale “Paolo Catucci” con il Disciplinare per l’accesso agli strumenti informatici.

Il dibattito in merito a tale regolamento è continuato, prima ad intervenire è stata il consigliere comunale Ida Cardillo che in una nota stampa ha voluto fornire alcune precisazioni.: «L’importanza delle biblioteche è innegabile: sono luoghi di incontro e di conoscenza, di studio, ma anche di svago. E soprattutto sono luoghi “democratici”, dove chiunque può accedere ai libri e alla lettura e ai suoi benefici.

Ragione per cui ci siamo sentiti in dovere con Angelo Notaristefano (Italia Viva) di presentare un emendamento all’approvando “Regolamento della Biblioteca comunale Paolo Catucci di Massafra” e disciplinare per l’accesso agli strumenti informatici, che colmasse alcune carenze, migliorasse e rendesse massima la potenziale fruibilità di questo luogo.
Il Consiglio Comunale, ha accolto favorevolmente all’unanimità le integrazioni, condivise con la consigliera comunale Graziana Castellano delegata ai servizi bibliotecari e con la dottoressa Vino, nuova funzionaria responsabile della biblioteca.

Approvando in primis la proposta di eliminare ogni riferimento ad orari di apertura come precedentemente previsto, per fasce orarie. Un’apposita deliberazione della Giunta Comunale stabilirà tempi e modalità di fruizione, tenendo conto degli organici in forza ma anche di possibili progetti di collaborazione o patti di servizio o altre attività. Coerentemente con le finalità, di valorizzazione e sviluppo culturale, diffusione dell’informazione, educazione permanente e promozione del diritto allo studio, alle quali questa “istituzione culturale” si ispira.

Nella modifica sono stati accolti altri articoli, ad esempio norme sull’Incremento del patrimonio librario, sulle donazioni, sulle risorse finanziarie, sui fruitori “fragili”, sulla promozione della lettura e sulle attività culturali, sull’uso dei locali, sulle proposte d’acquisto, suggerimenti e reclami degli utenti, sulla partecipazione degli utenti e sulle sanzioni.

Riteniamo che le soluzioni proposte siano un cambiamento di abitudini, mentalità e scopi per ripristinare e potenziare il polo culturale, rafforzando l’idea che le biblioteche, via via, diventeranno sempre più importanti. Non solo perché consentiranno la valorizzazione strutturale e la frequentazione di luoghi fisici di affezione, ma anche perché saranno indispensabili per alcuni gruppi, come le persone con un reddito molto basso o gli stranieri che vivono ai margini delle nostre periferie. Solo grazie alle biblioteche pubbliche, infatti, alcuni riusciranno ad accedere ai libri, imparare la nostra lingua ma soprattutto potranno accedere a device tecnologici come i computer e alla rete internet.

A tal proposito, il prossimo step sarà la proposta di introduzione, in previsione di bilancio, di un articolo dedicato alla Digitalizzazione del patrimonio librario e documentale pubblico e privato, su suggerimento di Veronica Piccolo, dottoranda di ricerca in diritto commerciale ed esperta in governance delle nuove tecnologie.

L’accesso al patrimonio librario e d’archivio mediante strumenti informatici, oltre a stimolare il processo di digitalizzazione delle opere cartacee, conformemente a quanto previsto dalla Legge sulla “Protezione del diritto d’autore”, ponendosi come finalità quello di limitare gli effetti dell’obsolescenza del patrimonio letterario e documentale, propone anche gli obiettivi “Open Access” da remoto (OPAC, VPN, Portale web), alle opere che valorizzano e promuovono il contesto socio-culturale, geografico-paesaggistico, storico e architettonico del territorio massafrese. Abbiamo dimostrato che le scelte politiche, quando sono frutto di un lavoro di squadra e soprattutto quando coinvolgono i destinatari, portano a casa risultati utili e partecipati, perseguendo il bene comune.»

Mariella Eloisia Orlando

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