Cosa è questo Super Green Pass: come funziona e chi può averlo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata piuttosto chiara nell’invitare l’Europa a pensare a nuove misure per contenere il rischio di un aumento esponenziale dei contagi e soprattutto ulteriori 500 mila decessi entro il mese di marzo. In Italia si sta iniziando a ragione sul Super Green Pass, un provvedimento che, come esigono le Regioni, tutelerà i vaccinati (e i guariti), provvedendo a nuove misure restrittive per i no vax che preferiscono continuare a farsi i tamponi. Dovranno proseguire a farli per andare a lavoro e per usufruire dei servizi essenziali, ma non potranno più entrare nei luoghi di intrattenimento, come invece avviene ora. Non è ancora noto quando il Super Certificato Verde entrerà in vigore, perché è previsto questa settimana prima un incontro tra governo e regioni e poi un Cdm per ufficializzare le nuove regole e misure. Tutto dovrebbe però essere pronto per il mese di dicembre: lo scopo è quello di salvare il Natale e tutelare l’85% degli italiani che ha scelto responsabilmente di vaccinarsi.

Super Green Pass: da quando entra in vigore

Il ministro della Pubblica Amministrazione ha detto che il Super Green Pass arriverà molto probabilmente a dicembre. I presidenti delle Regioni sono soddisfatti, perché si tratta di una decisione che premia e tutela i vaccinati, i quali potranno continuare a fare quello che stanno facendo adesso, senza preoccuparsi se una Regione dovesse cambiare colore. In quest’ultimo caso, infatti, saranno solo i no vax a dover rispettare alcune regole imposte dal cambio di colore. Lo stesso Brunetta ha precisato che le nuove regole serviranno “per non far pagare a tutti l’egoismo di alcuni”, precisando che “chi non ha il vaccino, ma ha solo il Green Pass legato al tampone, subisce i vincoli del cromatismo”. Insomma, da dicembre, per avere il super certificato verde, sarà necessario essere vaccinati o guariti dal Covid.

Le altre misure

Ma sono allo studio ulteriori misure per ottimizzare il protocollo di sicurezza resosi necessario dall’aumento dei contagi nel nostro Paese, dove però negli ospedali la situazione è ancora tranquilla, ma soprattutto con quello che sta succedendo nei Paesi attorno (Austria, Slovenia e Germania in primis), dove però i vaccinati sono molti di meno che da noi (e occupano di più le terapie intensive).

Si vuole accelerare sulla terza dose e l’Austria lo ha già deciso, anticipando a quattro mesi. Da noi, invece, si vuole anticipare a cinque mesi, considerando che già da lunedì è partita la somministrazione agli over 40 (doveva essere il 1° dicembre).

Inoltre si sta seriamente pensando all’obbligo vaccinale relativo alla terza dose, ma solo per alcune categorie di lavoratori (forze dell’ordine, personale scolastico, dipendenti della pubblica amministrazione) e di ridurre le tempistiche di validità sia dei tamponi, da 72 a 48 ore i molecolari e da 48 a 24 ore gli antigenici, sia il Green Pass, da 12 a 9 mesi. Infine si sta ragionando anche sull’adottare misure restrittive per gli arrivi in Italia anche dai Paesi dell’Unione europea.

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