TARANTO - Un altro grave atto di violenza si è verificato nei confronti di un poliziotto, all'interno del carcere e a renderlo noto è stato il Segretario Nazionale SAPPE Federico Pilagatti. Il fatto si è verificato il 24 Agosto quando un tunisino di 33 anni ha aggredito un poliziotto. Il detenuto, condannato per reati contro il patrimonio e con diversi provvedimenti di espulsione, avrebbe finito di scontare la pena nel 2021. Da poco era stato trasferito dal carcere di Lecce per aver aggredito altri 2 poliziotti. L'aggressione nel carcere di Taranto è avvenuta quando, accompagnato nell’ufficio della sorveglianza generale per ritirare un pacco di indumenti inviatogli dai familiari, ha estratto una lametta e si è lanciato sull’agente ferendolo, per fortuna non gravemente. Nelle vicinanze si trovavano altri agenti che sono intervenuti bloccando il detenuto. Il poliziotto ferito è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale, dove gli sono stati prescritti 7 giorni di guarigione. Il SAPPE sindacato autonomo polizia penitenziaria denuncia l’inettitudine della Politica e si domanda perché esistendo un accordo con la Tunisia, questo detenuto si trovi ancora in Italia. Il detenuto ha dimostrato più volte di essere un soggetto pericoloso poiché è stato trasferito di carcere in carcere, ma non si è fatto nulla per mandarlo nel proprio paese. Il Sindacato dichiara che quanto accaduto a Taranto non fa altro che allungare la catena di aggressioni nei confronti dei poliziotti, di Taranto e di tutta Italia. Purtroppo, la polizia penitenziaria rischia ogni giorno per la carenza di personale che a Taranto supera almeno le 80 unità, nonostante sia il carcere più sovraffollato della nazione.