Anac, inchiesta sulle mense della Marina a Taranto

Nel mirino dell’ Anac è finito il maxi appalto da 32 milioni di euro per le mense della Marina di Taranto. Infatti, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha deciso di accendere i riflettori sulla procedura di gara gestita dagli uffici di Roma per garantire la fornitura di derrate alimentari della Marina Militare. La vicenda è emersa dopo la denuncia di Confcommercio Taranto, vi è un bagno di sangue economico per le casse pubbliche considerate alla grande cifra la base dell’appalto. Del resto, quello che ha colpito di questa gara è il fatto che i prodotti vengono pagati a peso d’oro.

Mense della Marina, i prezzi sospetti

Intanto, l’Anac sta continuando a spulciare passo dopo passo tutti le procedure dell’appalto. Quello che è emerso inizialmente il fatto che ci sono dei prezzi davvero esagerati. Innanzitutto, le mozzarelle pugliesi che emergono al prezzo di 17 euro al chilo. Ci sono anche tante altre criticità. In primis, la difficoltà di trovare il bando sui canali consueti perché la gara è suddivisa in 35 lotti diversi e trovare tutti i documenti è tutt’altro che facile per le aziende. Insomma, un vero e proprio bagno di sangue economico.

Anac, l’oggetto alla base del bando

Il bando lanciato delle mense della Marina di Taranto nasce con lo scopo di garantire la fornitura di derrate alimentari per le mense delle aree di Taranto, Venezia, Brindisi, Sardegna, Roma, Sicilia e La Spezia. Sul bando erano pervenute diverse segnalazioni sulle procedure e quindi poi è iniziata l’inchiesta da parte dell’Anac. L’appalto è stato aggiudicato per i primi 17 lotti alla Ricci srl forniture alimentari di Cesenatico che ha partecipato da sola a 10 lotti su 17. In generale, vi è stato un ribasso molto contenuto, ovvero pari all’1 o al 2%. Ora, dopo l’inchiesta sarà tutto più chiaro in merito a eventuali irregolarità.

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