Arrestato a Taranto per violenze familiari. La vicenda

Intervento dei militari a Taranto per bloccare un uomo artefice di violenze in famiglia. Nel corso della notte la chiamata del figlio che con voce tremante avvisa gli agenti della lite in corso. L’arrivo della Polizia ha poi portato a scoprire una amara verità.

Taranto: l’intervento della Squadra Mobile

“Il personale delle Volanti è intervenuto alle prime ore di questa notte in un appartamento di Paolo VI dove era stata segnalata una lite familiare. Ad allertare la Sala Operativa della Questura la richiesta di un minore che, impaurito e con voce tremante, ha chiesto agli agenti di intervenire immediatamente perché il padre ubriaco stava aggredendo verbalmente, ma in maniera violenta, sua mamma.”

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“I polizotti, arrivati in pochissimi minuti sul posto; sono saliti nell’appartamento ed hanno incontrato l’uomo in evidente stato di ebbrezza alcolica che, con un forte alito vinoso; ha subito confermato di aver avuto un litigio con sua moglie. Dopo averlo allontanato per scongiurare qualsiasi altro pericolo, i poliziotti hanno ascoltato la vittima dell’aggressione, apprendendo che non era il primo di simili episodi, cominciati nel maggio dello scorso anno quando il marito aveva ricevuto un avviso di conclusione indagini per reati simili, commessi sempre nei confronti della moglie una decina di anni or sono.”

Le motivazioni dell’uomo

“L’uomo, dal racconto della donna, nutriva un forte rancore proprio perché la considerava causa dei suoi guai giudiziari e pertanto spesso sotto l’effetto di alcool non perdeva occasione per aggredirla e minacciarla. Non ultimo, in un ennesimo episodio accaduto la scorsa settimana, il marito aveva tentato di togliersi con una forbice un’ingessatura al braccio perché aveva bisogno di entrambe le mani per aggredirla”. Accertati i fatti l’uomo è stato accompagnato presso gli uffici della Questura e; dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente; è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia.” Questo il comunicato apparso sul portale web della questura di Taranto.

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