Avetrana. Michele Misseri continua a raccontare le sue versioni

“L’ho uccisa io, perdonami!” E’ questa la frase che brucia di più e che si legge in una lettera inviata dal carcere da Michele Misseri, condannato a scontare 8 anni di reclusione per l’occultamento del cadavere della nipote Sarah Scazzi.

“Sono stato io. Tua sorella Cosima e Sabrina sono innocenti! Lo capiresti subito se le vai a trovare! Non dare retta agli avvocati bugiardi!

Ricordate la fiaba di Hans Christian Andersen “I Vestiti nuovi dell’Imperatore” in cui tutti per fargli piacere mentivano, fingendo di vederlo vestito invece che nudo?
Ebbene, il grande attore quale si è più volte dimostrato lo zio della povera Sarah, richiama proprio questa favola. Forse per voler far capire che la realtà è diversa da ciò che si vuole fare credere.
Ora si addossa la responsabilità di un delitto al quale secondo tre corti non ha nemmeno assistito.

 

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