Controllo dei Nas nelle mense scolastiche. Un film dell’orrore anche a Taranto

TARANTO – Scarsa igiene e alimenti scaduti sono i risultati dei controlli dei Nas nelle  mense scolastiche di tutto il territorio.

Sette sono le mense scolastiche chiuse. E’ il risultato dei controlli a tappeto dei Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute – NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, che hanno monitorato i servizi di ristorazione scolastica di ogni ordine e livello.

I risultati sono sconvolgenti. Una mensa su tre è stata trovata con delle irregolarità. Delle 81 mense trovate irregolari, sono state contestate 14 violazioni penali95 infrazioni amministrative delle normative nazionali e comunitarie.

Sono state deferite all’autorità giudiziaria 15 persone e segnalati 67 soggetti alle Autorità Amministrative, oltre all’irrogazione di sanzioni pecuniarie per oltre 576mila euro.

I Nas hanno sequestrato oltre 2 tonnellate di derrate alimentari, tra carni, formaggi, frutta e verdura e prodotti ittici, in quanto privi di tracciabilità e provenienza dei prodotti.

Inoltre, molti alimenti tenuti in ambienti e in condizioni inadeguati, erano scaduti e con tracce di feci di topi e parassiti. 

Anche le mense di Lecce e Taranto sono coinvolte in questo scenario. A Taranto, infatti, in una mensa scolastica è stato trovato un quantitativo di farina contenente dei parassiti.

Il Ministro della Salute Giulia Grillo è indignata, considerando che si tratta di mense dove mangiano i nostri figli. Pensare che stanno a contatto con muffe, escrementi e alimenti di dubbia origine deve farci inorridire.

I Nas di Taranto hanno deferiti all’autorità giudiziaria tre amministratori e dirigenti di un’azienda di ristorazione vicentina, alla quale è stata affidato il servizio mensa delle scuole di un Comune della provincia di Brindisi. Sono ritenuti responsabili di aver somministrato agli alunni, alimenti diversi per qualità rispetto a quanto previsto dal contratto di fornitura, infatti la carne era di origine polacca anziché italiana. Sono state sequestrate 180 kg di carne per un valore di oltre 3.000 euro.

Le violazioni hanno riguardato oltre alle carenze igieniche delle aree adibite alla lavorazione, irregolarità sull’etichettatura e sulla tracciabilità degli alimenti.

E’ stata posta l’attenzione, sulla corretta applicazione del recente obbligo che stabilisce di  indicare la presenza di allergeni nelle pietanze.

 

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