Chiesto l’ergastolo per il carabiniere di Sava che sterminò la famiglia

SAVA – Chiesto il massimo della pena per il carabiniere che il 18 novembre 2017 uccise a colpi di pistola la sorella, il padre e e il cognato e poi si sparò alla bocca salvandosi miracolosamente.

L’avvocato Franz Pesare si è costituito parte civile per conto di alcuni familiari delle vittime e ha chiesto un provvisionale di 300mila euro, mentre l’avvocato difensore Lorenzo Bullo ha chiesto una riduzione della pena considerando l’attenuante della provocazione. E’ fissata per venerdì prossimo la sentenza del giudice Tommasino.

La consulenza psichiatrica dell’imputato ha accertato che l’uomo era capace d’intendere e di volere nel momento della strage.

Raffaele Pesare risponde di triplice omicidio, ma non gli è contestata l’aggravante della premeditazione.

Secondo le ricostruzioni fatte dall’accusa, il carabiniere fuori servizio, agì in preda a un raptus.Quella mattina si recò a casa della sorella, dove viveva il padre rimasto vedovo.
L’imputato ebbe un’accesa discussione con i familiari per questioni legate alla raccolta delle olive, pretendendo tutto l’olio della spremitura dal momento che lui stesso si era dedicato alla raccolta, diversamente dal resto della famiglia che non aveva avuto nessun ruolo nei lavori.

In poco tempo la discussione degenerò fino a quando il carabiniere puntò l’arma di ordinanza verso la sorella colpendola con tre colpi e poi verso il padre e il cognato uccidendoli con due colpi di pistola ciascuno.

Telefonò poi ad un collega chiedendogli aiuto e infine sparò contro se stesso, salvandosi miracolosamente, poiché il proiettile entrato nel palato fuoriuscì dalla narice sinistra, senza ledere parti vitali.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy