Operazione “Oro di Taranto” contro la miticoltura abusiva

Polizia, Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Carabinieri in stretta collaborazione per attuare l’operazione Oro di Taranto scattata all’alba. Trovati numerosi impianti abusivi di mitili all’interno delle acque antistanti la città tarantina.

Operazione Oro di Taranto al via

Guardia Costiera ancora in azione sotto la guida del comandante Diego Tomat per contrastare gli illeciti marittimi e portuali. Questa volta si tratta di una vasta operazione che come anticipato coinvolge anche Carabinieri, Polizia e Fiamme Gialle. Il nome dell’operazione Oro di Taranto, fa riferimento al pregiato valore del mitile che è un vero e proprio patrimonio tarantino. Proprio questa caratteristica rende la coltivazione oggetto di diverse attività illecite che le forze dell’ordine contrastano quotidianamente.

Scoperti e bonificati molti impianti abusivi per la coltivazione di mitili presso il primo Seno del Mar Piccolo di Taranto. In dettaglio si tratta di coltivazioni di cozze collocate in aree marittime dove c’è il divieto di concessione per una questione di sicurezza per la navigazione e per la salute altrui. Tutto ciò andando a danneggiare enormemente la filiera tracciata e il marchio della “cozza di Taranto”.

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Bonificata tutta l’area a Taranto

L’aera individuata e bonificata misura circa 50 mila metri quadri che vista la grande estensione ha richiesto un grande sforzo operativo. Infatti è arrivata la Nave Dattilo della Guardia Costiera per svolgere le operazioni in minor tempo possibile. Intervento condotto anche grazie all’azione di alcuni sommozzatori giunti direttamente da San Benedetto Del Tronto. Il bottino è ingente, dato che risultano sequestrati circa 45 mila tonnellate di materiale tra semi di mitile, cordame e galleggianti. Il tutto avrebbe fruttato ai malfattori almeno 100 mila euro di guadagni illeciti una volta immessi i mitili sul mercato.

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