Particolari agghiaccianti sulla vicenda del pensionato di Manduria

MANDURIA – Andavano avanti da almeno sei anni gli atti di bullismo ai danni del pensionato deceduto presso l’ospedale Giannuzzi.

Gli avevano dato addirittura un soprannome e molte persone conoscevano i ragazzi che lo avevano preso di mira, un p’ per gioco e anche per derubarlo.

Il 66enne aveva problemi psichici e tendeva ad isolarsi, ma i maltrattamenti ricevuti dal branco lo avevano intimorito a tal punto da impedirgli di uscire di casa.

Veniva insultato e preso anche a bastonate da molti ragazzi del luogo, ma nessuno ha avuto la compiacenza di denunciare questi fatti. Ora la comunità di Manduria è sconcertata, ma sicuramente c’è chi poteva agire, ma non l’ha fatto.

Ora, i 12 minorenni e i due maggiorenni di appena 19 e 22 anni, devono rispondere di omicidio preterintenzionale ed altri reati gravissimi.

La notizia agghiacciante è che da diversi anni girano filmati in rete che ritraggono scene di una brutalità inaudita, sia a casa che per strada, con l’uomo mentre viene maltrattato, deriso e colpito dagli sprovveduti ,che non hanno avuto nessuna pietà, anzi si vantavano delle loro bravate.

Nei filmati sono presenti anche persone che non intervenivano in difesa dell’anziano signore.

Roberto Dimitri, l’educatore della parrocchia che si trova di fronte l’abitazione dello Stano ha raccontato le sue difficoltà di interazione con i giovani del luogo, che appartengono ad “un tessuto sociale che si sta deteriorando sempre di più”. Così lo definisce.

In una nota su facebook ha dichiarato:“Ho ripreso tante volte i ragazzi che bullizzavano il signore, chiamato le forze dell’ordine e chiamato i genitori, ma senza risultati. Ora provo dispiacere per l’uomo, ma anche per i ragazzi che, ahimè hanno perso l’occasione di vivere serenamente la propria età come tanti altri. Mi piacerebbe che da queste occasioni i centri come l’oratorio, le strutture di aggregazione sociale, potessero avere una rivalutazione da parte delle famiglie che devono sentirsi scomodate nel bene e per il bene dei propri figli”.

Il corpo dell’uomo deceduto sarà sottoposta ad autopsia. L’esame autoptico dovrà stabilire se la morte è stata causata dai traumi subiti ripetutamente dall’uomo, oppure da problemi di salute propri.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy