Rinviati a giudizio responsabili centro accoglienza di Taranto e Massafra

Taranto – La Procura chiede il rinvio a giudizio per due vicende che hanno coinvolto i centri di accoglienza migranti.

In seguito alle indagini svolte dagli Agenti della Squadra Mobile e dei carabinieri del Nas, dovranno rispondere di peculato:

  • Il 44enne tarantino Antonio Damiano Milella;
  • Nino Borsci, direttore della Caritas Diocesanae presidente dell’associazione di volontariato “Un Mondo di Colori”;
  • Domenico Perillo, direttore della struttura di accoglienza per migranti.

La vicenda di Taranto riguarda la società cooperativa sociale “Indaco Service”.

Grazie a dei testimoni, a ispezioni compiute dalla Asl di Taranto e da approfondimenti e accertamenti dei Nas, è stato possibile risalire ai responsabili dei reati ascritti.

Antonio Damiano Milella era il legale rappresentante della società cooperativa Indaco service e secondo l’accusa avrebbe, con mezzi fraudolenti, depositato certificazioni false attestanti l’esistenza dei requisiti necessari per partecipare e conseguire l’aggiudicazione di una gara.
Con questa, la prefettura di Taranto avrebbe stipulato con la Indaco service, la convenzione per l’assegnazione di posti straordinari per la prima accoglienza dei cittadini stranieri presenti sul territorio.

Nel dettaglio, i documenti falsi avrebbero riguardato, la struttura “Convento Santa Maria Galeso”, facendo in modo che avesse tutti i requisiti per l’accoglienza. (Prevenzione incendi, igiene e sicurezza e agibilità del fabbricato). Milella è difeso dall’avvocato Fabio Checchia.

A Massafra, chiesto il rinvio a giudizio per la vicenda legata al progetto “Motus Animi”.

Riguarda il Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati organizzato nell’ex convento di Sant’Agostino.
L’accusa di peculato è per appropriazione indebita di una somma di danaro destinata al serivizio di accoglienza e gestione dello Sprar.

Il comune di Massafra aveva assegnato 107mila euro.

Il direttore del centro accoglienza, è stato, inoltre, accusato per non aver messo a disposizioni degli ospiti le sussistenze indispensabili, quali vitto, indumenti e cura dell’igiene. E’ stato, inoltre, accusato per aggressione nei confronti di due ospiti della struttura che sono rimasti feriti e sono stati anche minacciati.

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